Provincia-Emilia
La "Rota" annulla 163 matrimoni in regione. Dal Parmense 39 domande
10 Febbraio 2010 - 18:56
Calano le cause di nullità di matrimonio presentate al Tribunale Ecclesiastico Regionale Emiliano (è competente per il primo grado di giudizio per le diocesi di Modena-Nonantola, Carpi, Reggio Emilia-Guastalla, Parma, Fidenza e Piacenza-Bobbio). Il Tribunale ha aperto l’anno giudiziario a Modena.
Nel 2009 ha registrato l’entrata di 180 cause, mentre erano state 202 nel 2008 e 220 del 2007. Le sentenze affermative di nullità sono state 163. La motivazione che più di ogni altra ha portato a dichiarare ineffettivo il vincolo matrimoniale è stata l’esclusione della prole: 91 gli accoglimenti in questo senso da parte del tribunale nel 2009.
«I dati - afferma il vicario giudiziale, monsignor Vittorino Tazzioli - evidenziano come i percorsi delle cause si fanno sempre più complessi a causa della litigiosità delle parti, della difficoltà di presenza dei testimoni o delle parti convenute. Tutto questo nonostante il lavoro del Tribunale proceda a ritmi sostenuti. Qualche anno fa era possibile chiudere una causa in 6-8 mesi, ora i tempi sono decisamente più lunghi e spesso si supera l’anno».
Insomma, il calo dei procedimenti è contrappesato da una maggiore difficoltà di conclusione degli stessi. E monsignor Tazzioli afferma senza mezzi termini che «sono da ripensare la preparazione, l’educazione, la formazione al Sacramento del matrimonio, per avere matrimoni più saldi di quelli che vediamo ora».
Per quanto riguarda le Diocesi di provenienza, 14 cause sono giunte da Carpi, (13 l’anno precedente), 4 da Fidenza (erano 6 nel 2008), 52 da Modena (67 l’anno scorso) 32 da Piacenza (erano 38), 35 da Parma e 43 da Reggio Emilia, numeri invariati dallo scorso anno. Le cause trattate complessivamente nel corso dell’anno sono state 350. Le cause definite con sentenza negative sono state dodici, quelle abbandonate o sospese nove, 166 quelle pendenti a fine anno, contro le 170 del 2008.
Venendo alle cause che determinano il riconoscimento della nullità del matrimonio, 47 cause affermative sono giunte per difetto della discrezionalità del giudizio e 58 per l'incapacità psicologica di assumersi gli oneri del matrimonio; 20 e 23 negative sulle stesse ragioni. L’esclusione dell’indissolubilità ha permesso di definire in modo affermativo 62 cause, 26 per la stessa ragione sono state respinte, 91, come detto, quelle accolte per esclusione della prole, 17 le negative per la stessa ragione: questo indica la mancanza dell’accettazione dell’impegno e della responsabilità connessi al matrimonio. Tre le cause affermative per la simulazione totale del consenso e due per timore reverenziale di un coniuge rispetto all’altro.
Ma non sono mancate nuove motivazioni a sancire la nullità dei vincoli. «Le novità rispetto alle scorse annate giudiziarie - rende noto il vicario giudiziale monsignor Vittorino Tazzioli - sono state le due cause affermative per dolo e le tre per errore. La prima motivazione riguarda l’aver celato al coniuge qualcosa che poteva turbare gravemente la vita coniugale, la seconda un duplice oggetto di errore: l’identità della persona o le sue qualità, così significative da determinare la possibilità di assenso al matrimonio».
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