Con l’approvazione in Consiglio comunale della variante al Psc e al Rue dell’area golf, si è conclusa la fase tecnica che ha permette l’edificabilità della zona intorno al green di Pontegrosso, con la possibilità di costruire 50 unità abitative.
A questo punto resta da capire se la Conopri, la società che già detiene il diritto di superficie, e che gestisce attualmente il campo, sia ancora interessata e in che tempi ad acquistare la struttura, valutata 1 milione e 700 mila euro.
I tempi, ormai, sarebbero maturi, ma nessun segnale arriva dalla discussa società acquirente. E le reazioni non mancano.
Sul tema interviene Paola Mecarelli, presidente dell’associazione «per Salsomaggiore e Tabiano»: «Tutto è stato sacrificato dalla maggioranza per incassare un po' di soldi e far quadrare il bilancio - fa notare -. La variante che permetterà la cementificazione del golf, è stata "venduta" come valorizzazione turistica mentre contribuirà solo a deturpare la qualità paesaggistica della valle. A nulla sono valsi, oltre agli appelli di chi scrive e di altri politici, anche quelli dei residenti e delle associazioni ambientaliste: tutto è stato sacrificato per incassare un po' di soldi per far quadrare il bilancio».
«Un bilancio non strategico - spiega - dove le risorse vengono impiegate per inutili ristrutturazioni (vedi piazza Berzieri dove sarebbe stato sufficiente rifare la pavimentazione, senza intaccare un disegno storico), per una non meglio identificata "officina musicale" (400.000 euro spacciati per contributo alle politiche giovanili, che necessiterebbero invece di una seria progettualità) e per sostenere con un eccessivo dispendio di risorse una gestione del Teatro Nuovo che, dopo aver fornito una programmazione non qualitativamente elevata, oggi che stiamo per entrare nella piena stagione ha cessato ogni attività».
«Il Pd - aggiunge la Mecarelli - e gli altri soggetti della maggioranza, per giustificare il loro voto favorevole, continuano a fare appello a un malinteso senso di responsabilità».
«Ma la responsabilità - conclude - è rendere conto del proprio comportamento in relazione al bene comune che sembra invece essere ignorato, come attesta anche la tragica situazione in cui si trovano le Terme. A questo punto non ci resta che trarre un po' di speranza dall’inevitabile giudizio che fra non molto saremo chiamati a dare dell’operato di una maggioranza caparbia nei suoi schemi, e lontana dai cittadini».
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