L’identità, la solitudine, il valore della giustizia umana e il coraggio di cambiare le sorti degli uomini e delle donne. Questi i temi al centro dello spettacolo teatrale “Il cerchio. Fiaba d’amore e di coraggio”, messo in scena dai ragazzi del laboratorio teatrale “Segnali sotterranei”, promosso dall’Unione Bassa Est Parmense in collaborazione con l'Istituto Compensivo di Sorbolo e Mezzani e con il contributo del progetto Sms di Fondazione Cariparma.
La rappresentazione si è tenuta al cinema teatro Virtus di Sorbolo. Tra il pubblico anche tanti ragazzi della scuola che hanno applaudito i loro amici e compagni attori: Mariachiara Annoni, Andrea Conti, Stefania Burchio, Francesco Zappa, Jessica Zappa, Elisa Marasini, Alessia Noli, Luciano Castellano, Marco Ludergnani, Giulia Povesi, Giulia Ferodi, Letizia Di Sanza.
Tratto da “Il cerchio di gesso del Caucaso” di Bertolt Brecht, lo spettacolo rappresentava il saggio finale del laboratorio teatrale che il regista Gigi Tapella tiene da sei anni coinvolgendo molti giovani del territorio.
Argomento dell’opera a cui si è lavorato quest’anno è la tematica della disgregazione, della separazione e del non saper più a chi si appartiene. Una storia che ruota attorno alla figura di Grùsa la sguattera e al suo fidanzato Simone, entrambi vittime di un'ingiustizia. Poveri e circondati da un mondo ostile, diverso da quello che sognano, i protagonisti hanno però coraggio e sfidano la vita urlando al mondo e ai potenti il loro sogno d'amore e il desiderio di umanità.
La ricerca di armonia tra sentimenti in contrapposizione è stata parte fondamentale della riflessione che i ragazzi hanno condotto all’interno del laboratorio teatrale. Un percorso che, ancora una volta, ha visto la pratica teatrale farsi strumento per crescere e comprendere la realtà.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma