di Mariachiara Illica Magrini
L'equilibrio di bilancio tiene, ma Salsomaggiore resta alle prese con questioni aperte che pare necessitino di decisioni ponderate. Prima fra tutte Miss Italia. Una spesa ingente, quella di 500 mila euro (a cui vanno aggiunti i servizi) che «dovrà essere valutata» ha dichiarato il sindaco Massimo Tedeschi intervenuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale sulla «verifica delle condizioni di bilancio e lo stato di attuazione dei programmi».
Se la Miren (società che organizza Miss Italia) sceglierà di onorare l’opzione che lega la kermesse alla città termale per i prossimi tre anni si saprà solo a fine ottobre dopo la pronuncia definitiva della Rai. Nel frattempo pare che tra maggioranza e opposizione si faccia strada una visione in parte concorde sulla necessità di «soppesarne costi e benefici».
«Il riscontro dell’edizione 2010 è stato adeguato - ha detto Tedeschi -: l’impatto mediatico c'è, ma non è decisivo per la città. Occorre valutare l’opportunità tenendo in considerazione altre proposte in un’ottica non assistenzialista, ma partecipativa». Di assistenzialismo ha parlato dai banchi dell’opposizione Lupo Barral (Pdl) additandolo come «il male della città». «Invece di chiederci quanto ci costa la visibilità offerta da Miss Italia, dovremmo valutare quanto ci rende» ha detto.
«Servono decisioni chiare - ha incalzato Musile Tanzi (Pdl) - le scelte dell’amministrazione sono sempre state contingenti mostrando inadeguatezza sulla programmazione di lungo periodo».
Secca anche la maggioranza. Per il capogruppo di Città Nuova Francesco Zanaga «è necessario ragionare coinvolgendo le forze economiche per capire dove è opportuno destinare risorse». Alessandro Benvenuti de La Sinistra che si è astenuto dalla votazione sulla verifica degli equilibri di bilancio (mentre sula questione Villiam Vernazza ha aggiunto il suo voto contrario a quello della minoranza) affermando senza mezzi termini che «La città non è schiava di Miss Italia».
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