Nicoletta Fogolla
Il Centro sportivo ricreativo «Don Bosco» allarga lo spazio a disposizione. I lavori di ampliamento e adeguamento della struttura facente parte del complesso parrocchiale di Basilicanova, iniziati nel giugno scorso, stanno procedendo a grandi passi e dovrebbero terminare nel febbraio 2011. L’intervento si è reso necessario in quanto i locali disponibili erano insufficienti ad accogliere le tante attività che, abitualmente, vengono svolte al «Don Bosco». Il costo delle opere ammonta ad oltre 500 mila euro.
Sostanzialmente il nuovo fabbricato, in fase di costruzione, verrà collegato direttamente alla palestra esistente. Al suo interno saranno realizzati quattro ampi spogliatoi, completi di docce e servizi igienici, e uno per gli arbitri, vista la presenza nel complesso di un campo da calcio. A ciò si aggiungeranno una grande sala multifunzionale, servita da locali tecnici e di servizio, e spazi appositi per la preparazione dei cibi, visto che il Centro «Don Bosco» organizza, in determinate occasioni, anche degli incontri conviviali. Verranno realizzati nuovi spogliatoi per il campo da calcetto e adeguati gli spazi della sala bar.
«Era diventato indispensabile - sottolinea Gianfranco Chierici, presidente dell’associazione Pgs “Don Bosco”, che gestisce il Centro - un intervento sull'impianto, esistente da circa trent'anni e non più in regola con le vigenti norme in materia di sicurezza. Se ne parlava da più di un decennio. Dobbiamo, innanzitutto ringraziare don Enzo Zardi, parroco di Basilicanova, che dapprima ci ha incoraggiati e sostenuti nella fase iniziale dello studio della soluzione ottimale. Poi, concretamente, mettendo a disposizione una cifra considerevole per realizzare il progetto finale». Poi prosegue: «Allo scopo di creare questa nuova struttura, l'associazione si è detta disponibile a contribuire con una somma impegnativa, purtroppo in buona parte da recuperare, per poter portare a termine in breve tempo l’intero progetto». Si tratta di un’opera importante, di cui potrà beneficiare tutta la comunità della frazione e, in particolare, i giovani. «E' questo - conclude Chierici - il motivo che ci ha spinto a sottoscrivere un impegno, che potrebbe apparire sproporzionato alle nostre possibilità».
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