Dopo la tragedia, accanto al grande dolore è il momento delle domande e dei dubbi. Purtroppo inutili per la sorte di Claudio Carosino, ma indispensabili per evitare il ripetersi di tragedie simili.
Luca Laurini, sindaco di Busseto, con la voce rotta dall’emozione ha definito «assolutamente incredibile che possano succedere queste cose». Il sindaco non ha usato mezzi termini nel dichiarare «un problema il fatto che una persona di quasi 80 anni, con problemi, possa essere libera di tenere in casa un’arma. Ritengo - ha aggiunto - che occorrerebbe molta più attenzione verso questi casi. E’ vero che se una persona vuole compiere un gesto simile, può farlo anche senza utilizzare un’arma. Ma resta il fatto che, a mio avviso, occorrerebbe più attenzione se e quando si rilasciano permessi sull'uso delle armi». (l'intervista completa al sindaco Laurini è pubblicata sulla Gazzetta di Parma in edicola)
E non è la prima volta, purtroppo, che questo tema viene evidenziato da una tragedia. Tutti ricorderanno le polemiche, che arrivarono anchen in consiglio comunale, per il caso di Stefano Rossi, l'assassino di Virgy, che poteva detenere una pistola.
Certo, tutti sappiamo che le deviazioni della mente umana non sono sempre prevedibili. Ma l'età piuttosto avanzata dell'omicida di Roncole (78 anni) deve far riflettere chi, a livello di legislazione o di controlli, può intervenire su questa delicata materia.
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"I'm not a questurino"
25 Ottobre @ 23.20
Purtroppo l'unica arma davvero letale è la mente dell'uomo; solo pochi giorni fa ad Avetrana, alla cattiveria umana è bastata una corda per fare scempio di una bambina, oggi è un'arma da fuoco a salire agli altari della cronaca nella mano di chi l'ha usata ma il concetto non cambia. Gli istinti criminali vedono quasi sempre il loro epilogo indipendentemente dal mezzo usato per raggiungere lo scopo.
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pierluigi
25 Ottobre @ 22.58
Certo che anche i familiari hanno le loro colpe,se sapevano che soffriva di depressione dovevano toglierli il fucile.
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Mariagrazia
25 Ottobre @ 22.55
Doveva essere messo in una casa psichiatrica prima, adesso è troppo tardi! Ma, come sempre, le soluzioni arrivano DOPO che è già successo qualcosa di tragico! Veramente assurdo! Come assurdo è il fatto che sia stato in casa da solo: un anziano, per di più con dei problemi di salute non lo si lascia in casa solo......
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LC
25 Ottobre @ 22.52
Franci: è una certificazione congiunta. Firma il paziente e firma il medico di famiglia ed in questo modo entrambi, per quello che è dato a loro rispettiva conoscenza, sono coinvolti. E poi intervengono i medici dell' igiene pubblica che, basandosi su quel certificato, rilasciano il porto d'armi.
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Franci
25 Ottobre @ 21.09
Per Aristarco: e' vero che il certificato di porto d'armi viene rilasciato dal medico di famiglia, ma non e' proprio un certificato bensi' un'autocertificazione in cui il paziente dichiara di non avere malattie psichiche, di non far uso di sostanze ecc e il medico sottoscrive l'autodichiarazione come testimone
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