Giorgio Camisa
Si è spento l’avvocato Carlo Squeri, uno tra i principali personaggi del nostro Appennino.
L’avvocato Squeri ha vissuto un’esistenza intensa e unica, dicventando protagonista dei principali avvenimenti dal dopo guerra ad oggi.
Nato a Bedonia il 20 giugno del 1923, Squeri si affermò come punto di riferimento quale stimato avvocato in tutto il comprensorio. Durante la seconda guerra mondiale militò nella Brigata Garibaldi, diventando un attivo sostenitore degli ideali partigiani.
Durante gli anni della guerra di Liberazione conobbe Elena Moglia: il loro incontro avvenne durante un rastrellamento delle truppe nazifasciste, al quale Squeri sfuggì grazie anche all’assistenza di colei che poi sarebbe diventata la madre dei suoi otto figli.
Nel 1958 lasciò Bedonia per trasferirsi nell’hinterland milanese: Squeri si distinse per una brillante carriera all’Eni, quale stretto collaboratore di Enrico Mattei. Ben presto divenne responsabile per l’Agip delle regioni Emilia Romagna e Lombardia.
Nel frattempo la vita politica e sociale di Squeri divenne più intensa: dal 1970 al 1975 fu sindaco di San Donato Milanese.
Venne poi eletto deputato nella Democrazia cristiana. Rimase deputato fino al 1979. L’onorevole Squeri è sempre sempre vicino alla propria gente, un rapporto vero e diretto. Infatti ottenne un secondo mandato da sindaco sempre a San Donato nel 1980 a riprova delle sue grandi qualità di politico di alta levatura. Grazie a una sua iniziativa, nella piazza antistante il municipio del comune milanese venne collocata una statua a ricordo di tutti i martiri per la libertà scolpita da Valter Madoi.
La frenetica vita professionale e sociale di Squeri però non scalfì il suo amore per l’Appennino parmense: appena poteva raggiungeva la casa di Cese di Romezzano e il suo amatissimo Penna.
La prova ineluttabile di questo limpido sentimento è raccolta nel volume «Quelli del Penna», un appassionato diario dell’esperienza partigiana di Squeri. In esso l’autore stesso descrive con dovizia di particolari i momenti più drammatici della guerra vissuta sulle montagne parmensi.
Proprio tre anni fa, con il figlio Luca, che dal padre ha eredito la grande passione per la politica e che ora ricopre l’incarico di assessore al bilancio per la regione Lombardia, raggiunse ancora una volta la cima verdissima del Penna per dare uno sguardo dall’alto alla sua valleteatro della sua gioventù.
I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di Bedonia. La salma verrà tumulata nella cappella di famiglia nel cimitero di Bedonia.
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