Cristian Calestani
E’ ritratto con la penna nera il beato don Gnocchi nell’immagine che è stata posta ai piedi dell’altare. E tante penne nere, nel duomo di Santa Margherita a Colorno, hanno voluto dimostrare la loro riconoscenza al cappellano degli alpini beatificato a Milano nell’ottobre del 2009. Sono arrivati da tutto il Parmense - oltre che dalla vicina Casalmaggiore - per commemorare la figura di don Carlo Gnocchi, ma anche per ricordare il colornese Gino Saracchi, sergente maggiore e reduce della campagna di Russia scomparso nel dicembre del 2009. «E' bello vedere una comunità unita nella preghiera e nel ricordo di chi è andato avanti - ha detto il capogruppo delle penne nere colornesi Angelo Modolo dopo aver letto la preghiera dell’alpino -. Il ricordo di don Gnocchi è per noi molto importante. Lui, come il nostro Gino Saracchi, ci ha insegnato grandi valori che sono gli stessi che i nostri giovani continuano a far propri nelle missioni all’estero». Alla cerimonia era presente anche il presidente della sezione alpini di Parma Mauro Azzi.
«Porto il saluto dei 5mila alpini parmensi - ha esordito - non si può mancare ad una commemorazione come questa. Don Gnocchi vide il volto di Cristo nei visi sofferenti di un alpino morente in Russia e dei mutilatini. E’ un onore che il “nostro” Gino Saracchi l’abbia conosciuto». La commemorazione di don Gnocchi, dopo la messa celebrata dal parroco di Colorno don Stefano Rosati, si è conclusa con la deposizione di un mazzo di fiori al monumento ai caduti di piazzale Vittorio Veneto. E proprio al termine delle celebrazioni, accompagnate dai canti del coro alpino Culliculum giunto da Collecchio e dalla donazione di un ritratto di don Gnocchi in fil di ferro realizzato dal celebre artista colornese Alberto Becchi, l’assessore comunale Marco Boschini ha sottolineato come «in un momento come l’attuale, in cui le istituzioni nazionali fanno tanta fatica a dare il buon esempio ai cittadini, si ha un grande bisogno della testimonianza e dell’impegno quotidiano che gli alpini garantiscono all’interno e all’esterno del nostro paese».
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