«La Chiesa di Fidenza piange oggi un grande sacerdote e un grande uomo». Così ieri mattina, nella cattedrale gremita di fedeli e di autorità, il vescovo monsignor Carlo Mazza, ha esordito, ricordando monsignor Aldo Aimi, morto a 80 anni e per 26 vicario generale della Diocesi fidentina. Sulla bara, i paramenti sacri del sacerdote e sul libro all’ingresso del duomo tante affettuose dediche lasciate da chi lo ha conosciuto e stimato.
Con il vescovo monsignor Carlo Mazza, c'erano a concelebrare, numerosi sacerdoti della Diocesi. «La nostra Chiesa di Fidenza - ha sottolineato il vescovo nell'omelia - vive un altro addio doloroso per la scomparsa di monsignor Aldo Aimi. Esprimiamo sentimenti di profondo cordoglio al fratello Romano e ai famigliari. Il velo leggero di "sorella" morte si è disteso sul suo volto, ormai diafano e trasmutato dal male inesorabile che l’ha consumato. Ci lascia così un grande "padre", uno spirito eletto, un uomo di intense sfumature e vibrazioni interiori, delicatissimo e dolce nel tratto e nelle relazioni. Ci lascia un grande "sacerdote", integro e puro, servitore di Dio e della sua Chiesa, dotato di una coscienza finissima, rispettoso delle istituzioni e dei ruoli, esperto di arte e di storia, esemplare nella disciplina e obbediente sereno e pacato alla Chiesa e ai suoi Pastori».
Il presule ha ricordato come monsignor Aimi fosse un riferimento luminoso e sicuro e come la sua morte spalanchi in noi un vuoto difficilmente colmabile. «Un padre così - ha aggiunto il vescovo Mazza - è davvero unico e insostituibile, nel senso della sua originalità e complessità di doni umani, cristiani e sacerdotali di cui il Signore l’ha colmato in abbondanza e che lui ha sviluppato lungo gli anni della vita dalla giovinezza fino ad ora attraverso il servizio ministeriale, la dedizione alla Chiesa di Fidenza, e un magistero spirituale presso diversi Istituti religiosi femminili. Lascia un’impronta indelebile nei 26 anni del suo incarico di vicario generale. non fu certamente un progressista, non ne aveva l’animus intellettuale, ma neppure un reazionario, cresciuto com'era all’ombra di Vescovi illuminati. Era un mite e saggio realista, tendendo sempre a soluzioni mediane e di sostanziale buon senso. Davanti alla morte di monsignor Aldo impariamo la sua lezione di uomo, di cristiano, di sacerdote. Sì, la nostra Chiesa perde una grande figura di uomo di sacerdote, piange la scomparsa di un padre sapiente generoso, ma guadagna un sicuro amico e un certo intercessore in cielo. Monsignor Aldo, vivi nella gloria di Dio e conserva un occhio di tenerezza per noi».
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