Chiara Pozzati
Prigioniera nella sua stessa casa, per una lunga, dolorosa notte. Con l’ex compagno sempre col fiato sul collo pronto a tutto pur di non farle voltare pagina, di non sentirsi dire, ancora una volta, basta. Ma questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Un’altra brutta storia di stalking si è conclusa con un lieto fine, almeno per la vittima: un’insegnante residente a Noceto. Il suo persecutore è finito dietro le sbarre non più tardi di ieri.
Lui, A.T., ha poco più di 20 anni, è d’origini ivoriane ma abita a Parma già da qualche anno. Lei è di 8 anni più grande, vive a Noceto, insegnata nella scuola di un altro comune e mai avrebbe pensato che sarebbe finita così. Eppure quando i carabinieri del paese l’hanno arrestato - ieri pomeriggio all’uscita dal lavoro - sembrava quasi che il ventunenne se l’aspettasse.
Il copione è come tanti: una storia che s'interrompe qualche mese fa, per volere della donna.
Lui che non accetta il distacco, l’improvviso allontanamento e il veleno della gelosia che entra in circolo fino a dargli alla testa. Siamo a ottobre e inizia l’inquietante rituale per una riconquista malata. Il 21enne ha preso a chiamarla insistentemente ma ben presto le suppliche si sono trasformate in minacce.
Poi gli agguati sotto casa, fino all’irruzione di quella maledetta notte. Avrebbe fatto di tutto pur di riportarla a sé. Che lei lo volesse o meno. E’ arrivato a rubarle la borsetta con dentro il cellulare e le chiavi dell’appartamento. E’ stato allora che l’uomo è riuscito a intrufolarsi nell’unico luogo in cui la donna si sentiva protetta.
Il 21enne è piombato nell’abitazione della donna e l’ha chiusa a chiave in una stanza per impedirle di uscire, di vivere. Un incubo durato fino all’alba ma che ha spinto l’insegnante a presentarsi in caserma. Lì, di fronte ai carabinieri di Noceto, ha raccontato per filo e per segno tutte le tappe di questo amore malato, diventato ossessione.
Ieri i militari hanno fatto scattare le manette ai polsi dell’ivoriano in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Parma, Paola Artusi, su richiesta del sostituto procuratore Paola Reggiani.
Oltre al reato di stalking, l’uomo dovrà rispondere di furto, sequestro di persona e violazione di domicilio. Per lui si sono spalancati i cancelli del carcere di via Burla e forse solo ora la donna potrà tirare un sospiro di sollievo. Potrà tornare ad aggirarsi in quella casa che era diventata una prigione, perché la catena di persecuzioni e agguati è stata spezzata.
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