Più che una moglie era una schiava. Costretta a lavorare in fabbrica per portare i soldi in famiglia, e una volta rientrata tra le mura domestiche, obbligata dal marito -disoccupato- a vivere come una reclusa.
In cambio del suo lavoro, fuori e dentro casa, aveva ricevuto dal coniuge soltanto insulti e continue minacce. Fino al giorno in cui l'uomo era arrivato a prenderla per il collo e a gettarla a terra, riempiendola di calci e pugni. Un'escalation di soprusi e violenza che ieri in Tribunale a Parma ha portato alla condanna del marito a un anno e tre mesi di reclusione (pena sospesa) per maltrattamenti e lesioni. L'uomo - un marocchino, oggi 29enne - era comunque fuggito, forse per tornare nel suo paese d'origine, subito dopo il pesantissimo episodio. I fatti si sono svolti a Fornovo e risalgono al 2009.
(L'articolo completo sulla Gazzetta di Parma in edicola)
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NONNO VIGILE
15 Dicembre @ 20.51
Ho portato la penna nera per 15 mesi caro claudio ne sono fiero ora per ragioni di famiglia vivo i una localita di mare, e non bevo grappa tanti auguri di un buon natale. ricordati che si nasce alpini, si muore alpini, gli alpini non chiedeno mai niente, e sono sempre i primi ad arrivare dove c,e bisogno
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claudio
15 Dicembre @ 20.15
vecio alpino ritorna sulle montagne a bere la tua grappa, così sei isolato e almeno hai una scusa per la tua "non conoscenza"!
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NONNO VIGILE
15 Dicembre @ 19.47
Questi SIGNORI devono mettersi in TESTA che ladonna è un' essere che ha gli stessi diritti che hanno loro, se non si integrano ritornino al proprio paese Katia cosa ne dici
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mauro
15 Dicembre @ 19.36
E bravo luciano, visto che sai le cose prima, dacci i numeri del superenalotto di sabato prossimo al meno saresti un razzista che fa del bene.
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pier luigi
15 Dicembre @ 19.29
PS.: forse quello del belgio era un pazzo come quello di firenze o pensate siano storie diverse?
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