Un ingente traffico d’armi, rubate a collezionisti di Liguria e Toscana, è stato scoperto dai carabinieri del comando provinciale di Genova. Arrestati quattro incensurati, tre italiani e una donna ucraina, che ricettavano le armi.
L'operazione, coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia, ha portato al sequestro di undici fucili, cinque pistole, alcune delle quali con matricola abrasa, un mitra, una balestra e un migliaio di munizioni di vario calibro. Erano custodite in un casolare di Serra Riccò, nell’entroterra di Genova, e in un’abitazione in provincia di Piacenza. Le armi verranno ora inviate al Ris di Parma, che dovrà verificare se siano state utilizzate per commettere crimini.
In manette, con l’accusa di detenzione e ricettazione d’armi, sono finiti i fratelli Adolfo e Attilio Morrone, di 48 e 50 anni, incensurati e titolari di un’impresa edile di scavi stradali. Arrestati anche Carlantonio Grassi, 47 anni, e l’ucraina Oksana Storozhenzo, 42 anni, compagna di Attilio Morrone.
Le indagini che hanno consentito di identificare e poi arrestare i quattro trafficanti sono scattate la scorsa estate da segnalazioni arrivate al nucleo investigativo dei carabinieri della compagna di Sampierdarena.
«Le armi ricettate - ha spiegato il procuratore capo facente funzioni della procura della repubblica di Genova, Vincenzo Scolastico - risultano rubate tra il 2009 e il 2011. Provengono soprattutto da collezioni, tra cui quelle di un poliziotto e di un generale dell’esercito in pensione».
«Le armi erano ben conservate - spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Genova, colonnello Marco Azzaro - e perfettamente funzionanti». Tra queste, oltre alle pistole con matricola abrasa, anche un centinaio di proiettili vario calibro a ogiva cava. «A questo punto - conclude il colonnello Azzaro - si tratta di capire a chi venivano ricettate le armi e, soprattutto, a che cosa servivano». Indagini in questo senso sono ancora in corso.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma