Beatrice Minozzi
«Non esistono barriere architettoniche sulla neve»: è con questa considerazione che Danilo Rossi, 34enne di Capriglio, prova a spiegare tutta la sua passione per lo sci. Una passione che gli ha fatto intravedere la luce anche nei momenti più bui e che quest’anno gli ha regalato grandi soddisfazioni, con un argento nella gara di slalom speciale dei Campionati Italiani invernali per disabili. Neppure un grave incidente sportivo, che dal 2006 lo costringe su una sedia a rotelle, è riuscito ad allontanare Danilo dalle piste da sci e dallo sport in generale. «Sono stati i miei amici a convincermi, quasi obbligandomi, a coltivare la mia passione – confida Danilo -. Inizialmente ero scettico. Nel 2009, però, ho deciso di provare il monosci, e da allora non l’ho più abbandonato».
Danilo ha seguito un corso sulle nevi di Sestola, per poi proseguire nella disciplina come autodidatta. «L’anno scorso mi sono iscritto allo sci club Freewhite di Sestriere – aggiunge Danilo - ed ho cominciato ad allenarmi e a fare le gare partecipando ai campionati italiani, ottenendo un sesto posto in gigante e un quarto in speciale, le mie due discipline». Quest’anno il salto di qualità, con la partecipazione alle gare Ipcas, gare internazionali in cui si accumulano punti per accedere alla Coppa Europa. Danilo è sceso in pista al Sestriere e a Chamonix, ma è stato ai Campionati italiani Fisip di Sestriere che ha conquistato il podio, con l’argento nello slalom speciale. Ottimi risultati, che lo hanno portato ad un soffio dal poter accedere alla Coppa Europa. Danilo, però, mira alto e ammette che il suo sogno è quello di partecipare alle Paraolimpiadi del 2014.
«La strada è lunga – spiega Danilo – ma io mi impegnerò al massimo e mi giocherò tutto nelle gare del prossimo inverno». Di progetti ne ha molti Danilo ma, come lui stesso spiega, «questo è uno sport che richiede molto impegno, sia in termini di tempo che a livello economico, e spero di trovare presto qualcuno che mi sostenga per poter continuare ad allenarmi costantemente e quindi raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato». «Lo sport è stato il carburante della mia vita – aggiunge Danilo -. Dopo l’incidente ero entrato in una fase depressiva, ed è anche grazie allo sport che ne sono uscito. Per questo devo ringraziare i miei amici, che mi hanno spronato, mio fratello, lo sci club Schia Cariparma, con tutti i maestri e gli allenatori, la stessa stazione di Schia, che mi da la possibilità di allenarmi a due passi da casa, e lo sci club Freewhite, con il suo responsabile Gianfranco Martin, noto atleta di coppa del mondo e medaglia olimpica, che negli ultimi anni si è dedicato allo sport per disabili». «Consiglierei a tutti i disabili di provare a sciare – conclude Danilo -. Lo sci è uno dei pochi sport in cui ci si può confrontare realmente anche con chi è in piedi, quasi ad armi pari».
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