COLLECCHIO
Gian Carlo Zanacca
Non piove da oltre due mesi e la situazione, soprattutto per gli agricoltori locali, si sta mettendo male. Intere produzioni compromesse: campi di mais rinsecchiti, prati riarsi, angurie e meloni da buttare, pomodori e viti in forte sofferenza. Tutto questo a causa della mancanza d’acqua.
La Provincia ha chiesto misure speciali per far fronte alla situazione anche alla luce dei danni nelle zone montane e pedemontane dove interi invasi sono a secco. Se non pioverà a breve la situazione potrebbe prendere una piega ancor peggiore.
A Collecchio l’irrigazione è stata molto ridotta a causa del calo consistente della portata del canale Naviglio Taro che viene utilizzato dagli agricoltori sia di Collecchio che di Parma per l’irrigazione. C’è troppa poca acqua e irrigare non è possibile. L’alternativa è l’utilizzo di pozzi, per chi ce li ha.
Anche il sindaco, Paolo Bianchi, è preoccupato. In questi giorni il primo cittadino ha effettuato alcuni sopralluoghi nelle aziende di trasformazione del pomodoro, in particolare alla ditta Rodolfi ed alla Copador.
«Per garantire la continuità produttiva – ha detto Bianchi – abbiamo prospettato agli imprenditori la nostra attivazione con il coinvolgimento di Iren, gestore della rete idrica del Comune di Collecchio, in modo da prevedere interventi mirati di approvvigionamento d’acqua per scongiurare il peggio in caso di emergenza».
Il problema, quindi, non tocca solo il mondo agricolo in quanto tale ma anche le grandi aziende di trasformazione che si trovano in difficoltà a causa della situazione siccitosa con conseguenze anche per l’approvvigionamento d’acqua.
Novità si sono registrate anche per quanto riguarda misure da predisporre per la salvaguardia delle produzioni agricole. Nei giorni scorsi qualche produttore locale, intervistato in merito alla situazione, aveva suggerito la realizzazione di una rete di invasi da utilizzare in estate.
Il sindaco ha fatto presente che nei prossimi giorni si svolgerà un incontro operativo tra Provincia, Comuni di Collecchio e di Fornovo, Consorzio di Bonfica Parmense e l’Ente di gestione dei Parchi dell’Emilia Occidentale. L’obiettivo è quello di studiare la possibilità di realizzare in tempi brevi piccoli invasi nella zona Fornovo – Collecchio che servano da serbatoio in estate in modo da alleviare il problema a seguito di situazioni di emergenza legate a lunghi periodi di caldo e siccità.
«E’ questa – ha concluso il sindaco – una risposta parziale al problema in quanto sarebbe auspicabile che la Regione Emilia Romagna studiasse una serie di dighe poste nella parte alta dei corsi dei fiumi Taro e Ceno».
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Dany Ghiro
27 Agosto @ 21.50
Un plauso al sindaco di Collecchio, al di la' della sua appartenenza politica...in questo periodo di crisi(economica,ma anche d'acqua), sarebbe il momento che tutti i nostri "politici" si mettessero seduti ad un tavolo,non per "mangiare e bere alla nostra salute", ma per risolvere l'emergenza idrica, precorritrice dell'emergenza alluvioni...
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