LANGHIRANO - In meno di 24 ore è rientrato l’allarme alla «Valle» di Casatico, per il ritrovamento di materiale bellico della Seconda Guerra Mondiale: ieri pomeriggio sono intervenuti gli artificieri del secondo reggimento Genio Pontieri di Piacenza per far brillare le bombe e gli esplosivi. I due militari, avvertiti dai carabinieri di Langhirano, come da procedura in questi casi, hanno prima di tutto identificato le tipologie di armi rinvenute.
«Si tratta di materiale bellico – ha spiegato Antonio Pinto, primo maresciallo del secondo reggimento Genio Pontieri di Piacenza – risalente al secondo conflitto mondiale: bombe a mano, cartucce e munizioni per fucili e mitragliatrici, cariche da lancio per le granate ed esplosivi d vario tipo». Dopo aver messo in sicurezza l’area, è stata scavata una buca nel terreno profonda un metro e mezzo in cui sono state posizionate le granate rinvenute. Poi sono state sistemate le cariche.
«Questo intervento – ha continuato Pinto – presenta un elevato grado di rischio, perchè il materiale esplosivo ha subito ogni tipo di intemperia nel corso degli anni e molte delle granate sono state trovate prive di sicura». Dopo aver fatto allontanare a distanza di sicurezza tutti i presenti, compreso il personale dall’Assistenza pubblica di Langhirano con il medico, la cui presenza è obbligatoria per questo tipo di interventi, i due artificieri hanno iniziato le operazioni per la distruzione tramite brillamento.
L’esplosione ha provocato una colonna di fumo alta e fitta, senza neanche il bisogno di utilizzare il tritolo, necessario solo nel caso la polvere da sparo e gli esplosivi contenuti nelle armi ritrovate non fossero stati in grado di deflagrare. Ritrovamenti di questo tipo non sono inusuali: «Solo il nostro reggimento – ha terminato Pinto – esce in media 4 o 5 volte alla settimana per intervenire su ritrovamenti di armi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, a volte addirittura alla Prima».
Ora tutto è tornato alla normalità alla «Valle», anche se l’agricoltore che aveva effettuato la scoperta, dopo aver assistito alla spettacolare deflagrazione ha commentato: «Chissà se mi sentirò tranquillo d’ora in poi nel lavorare quel campo». Leggenda vuole, infatti, che in quest’area fossero due i contenitori pieni armi nascoste dai partigiani: per ora ne è stato rinvenuto solo uno.
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