Il maestro zen Fausto Taiten Guareschi, fondatore del monastero Fudenji di Bargone, e la vice abate Marosa Myoko Agnoli sono a tutti gli effetti ministri di culto.
Lo stabilisce un decreto del ministero dell’Interno del 4 gennaio, nel quale viene approvata la loro nomina. A darne notizia è Rosamaria Mariano, avvocato difensore dei due: «La battaglia legale è durata oltre due anni. In seguito alla richiesta di approvazione della nomina a ministro di culto, presentata nel 2009 da Taiten Guareschi e dall’altro ministro di culto di Fudenji, il Ministero dell’Interno aveva rigettato, per ben due volte, rispettivamente il 30 aprile 2010 e il 21 dicembre 2010, le relative istanze, negando in tal modo ai due ministri di culto anche le limitatissime prerogative previste dalla legislazione sui culti ammessi (riconoscimento degli effetti civili degli atti del proprio ministero quali, ad esempio, il matrimonio; autorizzazione a frequentare ospedali, case di cura e istituti di prevenzione e pena per l’assistenza religiosa; facoltà di pubblicare e affiggere atti relativi all’esercizio del culto all’interno e alle porte esterne del tempio; facoltà di eseguire collette)».
In seguito ai ricorsi presentati, il Tar dell’Emilia Romagna, sede di Parma, nel settembre 2010, aveva accolto l’istanza cautelare relativa al primo decreto di rigetto, invitando il Ministero dell’Interno ad un riesame. In esecuzione di tale pronuncia, il Ministero aveva emesso, in data 21 dicembre 2011, un secondo decreto di rigetto, di contenuto identico al primo.
Contro tale provvedimento, i due ministri di culto avevano proposto impugnazione con ricorso per motivi aggiunti. Il Tar di Parma, con sentenza del 10 maggio 2011, aveva annullato il primo decreto di rigetto, rimettendo la causa al Tar del Lazio, sede di Roma, ritenuto territorialmente competente a pronunciarsi sul secondo decreto di rigetto.
A distanza di circa un anno, il Tar del Lazio, con sentenze del 21 maggio 2012 e del 30 maggio 2012 ha definitivamente accolto i ricorsi presentati dai due ministri di culto, annullando anche il secondo decreto di rigetto e condannando il Ministero dell’Interno al pagamento delle spese processuali.
Il 4 gennaio il Ministero dell’Interno, dopo una nuova istruttoria, ha emesso i decreti di approvazione delle nomine dei due ministri di culto.
«Esprimo soddisfazione per i decreti emessi dal Ministero - commenta l’avvocato Mariano –. Non posso tuttavia non rilevare che i decreti di approvazione delle nomine, emessi ai sensi della normativa del 1929–30, sono stati firmati a distanza di oltre tre anni dalla richiesta avanzata dai ministri di culto. E ciò evidenzia la necessità di una legge generale sulla libertà religiosa e della piena attuazione del dettato costituzionale».
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