Il 118 viene inviato sul posto sbagliato e arriva con 20 minuti di ritardo a prestare le cure a un ciclista colpito da un infarto, che poi è morto. E la Procura della Repubblica di Rimini ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo contro persone da identificare. Un atto dovuto per la Procura, che dovrà capire come sono andate le cose e a chi è imputabile il fatale errore che è costato la vita al ciclista.
E' successo il 20 marzo, quando Massimo Nanni, 49 anni, è colto da malore mentre era in bicicletta con un amico. I due ciclisti stavano pedalando da Rimini verso Riccione e, giunti all’altezza di viale D’Annunzio, l’uomo si era sentito male. L'amico aveva così telefonato al 118 e la chiamata era stata presa dalla centrale operativa unica di Ravenna. L’amico, come risulterebbe nella registrazione della telefonata al 118, all’ operatore ha comunicato un indirizzo inesatto e l’ambulanza è stata inviata a Viserba di Rimini e non a Riccione, dove si trovava l’infartuato. Una seconda telefonata ha poi fornito i dati esatti per individuare nel Comune di Riccione il luogo dell’evento. Quando i soccorsi sono arrivati per mezz'ora hanno praticato le manovre di rianimazione cardiopolmonari, ma senza successo.
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