Spunta il doping anche nel bridge. Il caso è emerso in seguito ai controlli effettuati all'inizio del mese. Si tratta del controllo effettuato sul primo campione analizzato, per cui, al momento, non sono stati presi provvedimenti disciplinari.
In particolare, il Coni ha reso noto che, a seguito degli esami eseguiti dal Laboratorio di Roma, è stato accertato un caso di positività. «Nel primo campione analizzato - ha sottolineato il Coni - , è stata rilevata la presenza di idroclorotiazide e clorotiazide per Roberto Rivera, tesserato della Federazione Italiana Gioco Bridge, al controllo in competizione disposto dal comitato controlli della Coni Nado il 1° giugno giugno scorso a Salsomaggiore, in occasione dei Campionati Assoluti squadre miste».
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medioman
20 Giugno @ 11.28
Il bridge è un tantino diverso dalla briscola. Comunque, se non ricordo male, anche a Salsomaggiore venne trovato uno positivo alla "caffeina". Diversi giocatori di bridge sono "diversamente giovani", per cui è probabile che prendano medicinali di vario genere, senza pensare all'eventualità di "controlli antidoping".
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Chiara
20 Giugno @ 11.13
Ma quei farmaci sono diuretici. Li usano contro l'ipertensione... Questo articolo fa grande scalpore,ma la verità è che il signore non sapeva che per giocare a carte fosse necessario dichiarare i farmaci presi....
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Rocco
20 Giugno @ 10.59
Poveraccio,associato al doping con tanto di nome...sono due farmaci utilizzati per contrastare la pressione alta...non mi sembra corretto
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dd_77
20 Giugno @ 10.10
che senso ha doparsi nel bridge?
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Uomo In Castigo
20 Giugno @ 10.07
Ah, una cosa gravissima... l'idroclorotiazide è un comune diuretico utilizzato in associazione con altri farmaci per la cura dell'ipertensione... lo prendiamo anch'io e mia madre. I diuretici non sono dopanti in sè, sono vietati perché aumentando l'escrezione urinaria possono essere usati per diluire le tracce del vero dopante. Probabilmente il giocatore di bridge ha la pressione alta, prende quella medicina e magari non sapeva che era proibita, o forse non pensava che facessero controlli ai campionati di bridge. In effetti fa un po' ridere l'idea che uno che gioca a carte seduto ad un tavolo senta la necessità di doparsi... i vecchi di una volta al massimo scolavano litri di rosso tra una briscola e l'altra. A questo punto, visto che si fanno già per i camionisti, propongo controlli antidoping a sorpresa per i manager, se ne vedrebbero delle belle.
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