La protesta fiscale salsese sbarca a Roma: il 21 novembre prossimo i piccoli e medi imprenditori locali raggiungeranno Palazzo Chigi e consegneranno le chiavi delle proprie attività a ministri e parlamentari.
Il desiderio di Luigina Ollari, la commerciante di via Milano in sciopero fiscale dal luglio scorso, è ora reale. Sostenuta da colleghi, che le esprimono quotidianamente solidarietà dalla provincia e non solo, Luigina si è decisa ed ha organizzato il pullman per giovedì 21: una cinquantina i posti totali (35 euro a testo ndr), ma già una ventina è occupata e le prenotazioni continuano a salire.
Una protesta pacifica, che vuole mettere in evidenza le problematiche di un paese che non ce la fa più.
«La situazione è drammatica. Io continuo il mio sciopero: in tanti mi hanno seguito di propria volontà, altri perché costretti. I negozi salsesi stanno chiudendo: alcuni lo hanno già fatto, altri lo faranno entro la fine dell’anno» ha spiegato ieri mattina la Ollari dalla saletta del suo Caffè.
Una realtà che rispecchia la situazione dell’intero Paese. In lungo ed in largo si stanno creando comitati di protesta fiscale: «Ormai i tempi sono maturi. Qualcosa deve succedere. Ci obbligano ad essere evasori, perché non riusciamo a pagare le tasse, e falsi nei confronti del nostro Stato, grazie agli studi di settore, anticostituzionali, contrari all’articolo 53, ci stanno mettendo in ginocchio». Su questa base sta nascendo il Comitato degli Onesti, per chi non vuole essere evasore per forza.
«L’idea - spiega Luigina - potrebbe essere quella di una class action, gestita da un avvocato, contro lo Stato da presentare alla Corte dei Conti. Una rivendicazione dei nostri diritti». Ed intanto alcuni commercianti salsesi hanno deciso di aderire alla Serrata Nazionale del 27 novembre, quando dalle 8 alle 12 i negozi resteranno chiusi. Luigina Ollari, naturalmente, ci sarà. Ma prima sarà a Roma: «Saremmo lieti se il sindaco Fritelli volesse accompagnarci: fino ad ora ha dimostrato grande disponibilità nei confronti dei cittadini e la sua presenza dimostrerebbe quanto tiene alla città. Perché la città siamo noi». E se loro chiudono, chiude anche Salsomaggiore. Paola Tanzi
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giuliano
06 Novembre @ 07.33
il governo non importa nulla del suo popolo gli importa di aiutare gli extracomunitari che denunciano un reddito pari allo zero come dimostrano quando vanno alle aziende sanitarie a farsi curare.
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