ARGENTERO E LA SUA TORINO “Abbiamo cercato di raccontare una storia attraverso cui, credo, si riesca a commuovere la gente. E’ una storia reale, sincera e umana”. Il film è stato girato nella città natale di Luca: “Essere a Torino, in un primo tempo, mi spaventava. Da quando lavoro in questo mondo, per me è sempre stata una valvola di sfogo, un luogo dove tornare, rilassarmi e fare “vacanza”. Devo tuttavia ammettere che la città mi ha facilitato il lavoro perché conosco alla perfezione gli ambienti”. Una battuta, infine, sul suo personaggio: “ Nella pellicola interpreto Carlo, un giovane borghese che è cresciuto protetto, senza particolari scossoni. Ad un certo punto si trova ad essere ragazzo-padre, evento che gli sconvolge la vita. In questo contesto Carlo trova la forza di confrontarsi con se stesso e con la sua vita, alla ricerca di risposte inaspettate”.
DIANE E LA MAGIA “Interpretare Camille, per me, è stato particolarmente interessante perché mi ha permesso di calarmi in un personaggio francese e di concedermi qualche libertà in più. E’ una ragazza solare e positiva. Lei rappresenta la novità nella vita di Carlo”. L’intesa con Luca Argentero sul set è stata immediata, grazie anche alle direttive del regista Luca Lucini: “E’ riuscito a creare un clima fantastico: grazie alla speciale atmosfera che è riuscito a instaurare, abbiamo vissuto in un clima magico, raggiungendo gli obiettivi prefissati senza tensioni. Come ho ottenuta questa parte? Ricorderò sempre l’ultimo provino: avevo la febbre a trentotto, ero uno straccio ma ho cercato di dare il meglio di me”. Interviene il regista: “E’ stata una vera bomba anche in quelle condizioni. Non ho avuto dubbi sull’attribuzione della parte”.
P.R.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma