Ci siamo. Stanotte si saprà se «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino, il sontuoso e felliniano affresco sulla decadenza della «città eterna» (e di conseguenza dell'Italia intera) si iscriverà all'albo d'oro dei titoli italiani premiati con l'Oscar nella categoria miglior film in lingua straniera, a 15 anni da «La vita è bella» di Roberto Benigni.
L'opera di Sorrentino, già premiata con il Golden Globe e il Bafta, ha tutte le carte in regola per conquistare la giuria dell'Academy ma dovrà guardarsi dall'outsider belga «The broken circle breakdown» (che in Italia uscirà con il titolo «Alabama Monroe - Una storia d'amore» e che lo ha appena battuto ai Cèsar francesi) più ancora che dalla love-story lesbo «La vita di Adèle» del franco-maghrebino Kechiche e «The hunt - Il sospetto» del danese Vinterberg.
Nella categoria principale (per la quale sono in lizza 10 film anzichè le consuete cinquine) è strafavorito «12 anni schiavo» dell'inglese Steve McQueen, anche per il forte tema sociale affrontato, che solitamente fa presa sui giurati, insidiato da «Gravity» di Alfonso Cuaròn (quest'ultimo in pole per l'Oscar come miglior regista), l'odissea nello spazio degli astronauti Sandra Bullock e George Clooney.
Ma mai come quest'anno la lotta più serrata si anuncia quella per le statuette ai migliori attori. Per il «lupo di Wall Street» Leonardo DiCaprio, ancora a digiuno, questa potrebbe essere la volta buona anche se Matthew McConaughey, grazie alla sua strepitosa interpretazione del cowboy malato di Aids in «Dallas Buyers Club», non gli sta certo facendo dormire sonni tranquilli. In campo femminile l'australiana Cate Blanchett - finora a segno solo come non protagonista per «The aviator» - è avanti nei pronostici, ma l'ombra dell'accusa di molestie sessuali mosse al regista Woody Allen dalla figliastra Dylan rischiano di oscurare la sua interpretazione in «Blue Jasmine». E in lizza ci sono due veterane agguerritissime quali Meryl Streep e Judi Dench, una «fidanzata» d'America come Sandra Bullock e l'emergente Amy Adams: vincesse a sorpresa la protagonista di «American Hustle», brinderebbero anche a Vicenza. La Adams infatti è nata nel capoluogo veneto, nella cui base militare Usa prestava servizio il padre, ufficiale dell'esercito. f. m.
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