Intanto ad «Avatar» questa volta gli alieni siamo noi. Uno strano originale effetto che però dura poco. Perchè in questo mega-film (che uscirà venerdì 15) di James Cameron che guarda alla cultura new age, all’animismo delle religioni primitive, alla natura come la vedevano i romantici, infine gli umani escono fuori per quello che sono sempre stati. Ovvero, tranne qualche rara eccezione, cattivi e spietati specie quando si tratta di sfruttare, di fare profitto. Un po' tutta qui la storia che racconta Cameron che forse, avendo mancato l’appuntamento con lo spazio (era candidato a partire come astronauta per la Soyuz prima che l’11 settembre sconvolgesse tutto), ha voluto ricreare l’approdo a un mondo lontano dalla terra dove tutto è simile e diverso.
Il vero protagonista del film più costoso della storia del cinema applaudito ieri mattina alla prima stampa romana (ma l'Osservatore romano e Radio Vaticana lo bocciano: «la tecnologia non si traduce in emozioni») è alla fine Pandora, il pianeta dove gli umani sono approdati per sfruttare le miniere di un prezioso minerale. Forte di una tecnologia straordinaria il regista di «Titanic» ha ricreato interamente un mondo. Alberi alti 800 metri, uccelli simil-draghi, insetti spaventosi, fauna ipercolorata ed enorme e anche montagne sospese che ricordano quelle dipinte di Magritte. E altro vero miracolo di «Avatar» la rappresentazione di questo popolo, i Nàvi, che mette al centro di tutto una natura con la quale comunica in grande armonia. Alti oltre tre metri, di colore azzurro, i Nàvi hanno anche una loro lingua (creata da zero da Cameron con il linguista Paul P. Frommer). E sono proprio i Nàvi forse la vera sfida tecnologica di questo fantasy-kolossal che ha l’ambizione di essere un punto di svolta nel cinema. Grazie alla «perforamce capture» i personaggi realizzati in Avatar con la computer grafica sono infatti interpretati da attori veri che danno espressione e movenze a corpi virtuali di fattezze diverse, ma tutto alla fine sembra iper-vero. Entriamo in questo mondo alieno attraverso gli occhi di Jake Sully (Sam Worthington), un ex marine costretto a vivere sulla sedia a rotelle. Jake è stato reclutato per viaggiare anni luce sino all'avamposto umano su Pandora. Nel cast anche Sigourney Weaver nel ruolo di Grace, un’illuminata scienziata, e Stephen Lang nel ruolo del più stereotipato e sanguinario colonnello dei marines.
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