Spettacoli
I figli gay? Sono «Mine vaganti»

02 Marzo 2010 - 15:16
Baciare un uomo? «Ci sono scene molto più difficili da fare». Parola di Riccardo Scamarcio, che si è prestato a interpretare un gay (Tommaso) nell’ultimo film di Ferzan Ozpetek «Mine vaganti», in sala dal 12 marzo distribuito da 01 in 500 copie. Ma una cosa l'attore la confessa: «Non so come reagiranno i miei genitori pugliesi quando finalmente vedranno il film».
«Mine vaganti», prodotto da RaiCinema e Fandango e già passato al Festival di Berlino nella sezione Forum è, come noto, dedicato al padre del regista e parzialmente autobiografico. E nel film tocca a Ennio Fantastichini interpretare la figura paterna del regista, nei panni di un tradizionale capofamiglia pugliese - con tanto di amante - che si ritrova ad affrontare l’omosessualità di entrambi i figli maschi. Uno dei quali, Tommaso appunto, dopo un periodo vissuto a Roma torna a casa in Puglia dove è accolto con tutti gli onori, oltre che dal padre, da mamma Stefania (Lunetta Savino), da zia Luciana (Elena Sofia Ricci), dalla saggia nonna (Ilaria Occhini), dalla sorella Elena (Bianca Nappi) e dall’amica d’infanzia Alba (Nicole Grimaudo). Nel cast anche Carolina Crescentini e Daniele Pecci. Tutti vorrebbero che Tommaso affiancasse il fratello Antonio (Alessandro Preziosi) nella nuova gestione del pastificio di famiglia. Ma le cose, come si vede nel film, andranno in maniera del tutto diversa e sicuramente più complicata.
Spiega Ferzan Ozpetek: «I rapporti con i genitori si rivalutano con l'età. Così, ad esempio, quando ha avuto la laurea honoris causa alla Sapienza di Roma ho pensato subito a mio padre che ho perso tre anni fa». E che ci sia un nesso tra il personaggio di Fantastichini e il suo vero padre, il regista lo riconosce in pieno: «Pur sapendo della mia omosessualità, ogni volta che mi vedeva con qualche ragazza mi si avvicinava con fare complice dicendomi 'non ne lasci in pace una' (cosa che accade anche nel film, ndr). E devo dire che, fino alla fine, mi ha sempre visto come fossi un acrobata da circo».
Scamarcio, invece, confessa come stesse per abbandonare il set al terzo giorno di riprese, con lo sconforto del produttore Domenico Procacci: «Ho avuto con Ferzan una litigata furibonda - racconta l’attore -. Ogni volta, al trucco, con una scusa mi faceva tagliare un po' di più i capelli. Finché un giorno mi sono addormentato e mi sono risvegliato un altro».
Alla conferenza stampa di ieri ha partecipato anche Patty Pravo, la cui nuova canzone «Sogno» è nella colonna sonora: «Quando l’ho sentita per la prima volta mi sono commossa, e sono felice che sia approdata a questo film dopo un bel colloquio telefonico con Ferzan - dice la cantante - D’altronde in Mine vaganti c'è anche il brano 'Pensiero stupendo', in una scena in cui tutti si ingozzano di tramezzini».
Alessandro Preziosi, che nel film è il fratello di Scamarcio (omosessuale come lui), dà dei loro ruoli di 'mine vaganti' la definzione di «assassini della normalità familiare». E Scamarcio l'ammorbidisce con la più politicamente corretta «assassini della normalizzazione». Ma la cosa più bella l’ha forse detta Lunetta Savino: «Altro che famiglia tradizionale. Nel film quelli che mi sembrano più risolti sono proprio i gay, almeno loro si scelgono».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Condividi
Clicca qui per leggere e commentare >>
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma