dal nostro inviato Filiberto Molossi
ROMA-Una ragazza ribelle di 2000 anni fa e un criminale che sognò per Bertolucci: sono loro i grandi protagonisti di questo mercoledì (da leoni?) del Festival di Roma. La ragazza si chiamava Maria e aveva un figlio di nome Gesù: a lei un non credente come Guido Chiesa ha dedicato "Io sono con te", un film che esalta la personalità della madre di Dio, nella convinzione che se Gesù è stato quello che è stato molto del merito va anche a quella donna coraggiosa e di buon senso che lo crebbe con grande amore. Il film, girato in Tunisia in arabo (ma non c'è provocazione), uscirà il 19: mentre dovremo aspettare gennaio per vedere - su Sky cinema - la serie gangster "Boardwalk empire", di cui Martin Scorsese ha girato il primo, vibrante, episodio. Tra i protagonisti anche uno dei dreamers di Bertolucci, Michael Pitt: che ha elogiato il regista parmigiano sottolineando però come sia diverso il suo metodo di lavoro rispetto a quello di Scorsese, che nella serie di cui è anche produttore rievoca l'epoca ad alto rischio del proibizionismo, i ruggenti anni Venti di Atlantic city, rendendo praticamente nulla la differenza tra televisione e cinema. Avvistata infine, in un'inedita passerella mattutina, Valeriona Marini, inguainata in un vestito nero stretto e lucido. Ad applaudirla instancabilmente diversi studenti delle scuole, ben felici per una mattina di togliere gli occhi dai libri per incollarli sulle forme generose della bionda soubrette ora diventata produttrice.
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