di Lisa Oppici
Uno è un supereroe, l’altro il suo antagonista: il supercattivo che c'è in ogni storia di supereroi che si rispetti. Uno fa continuamente del bene, protegge le persone e «veglia» sulla città, l’altro non fa che studiare curiose invenzioni e progettare «piani perfetti» per muovere scacco matto al rivale. In realtà, però, i due «si necessitano» a vicenda, e quando Megamind, il cattivo, sembra essere riuscito nel sogno di ogni malvagio, eliminare il supereroe e impadronirsi di tutto, scopre che non c'è più gusto a far le cose, e si chiede disperato «a che vale esser cattivo se non ti ferma nessun buono». Cattivo e buono, bene e male, rivisitati con ironia, con la consueta irriverenza e con felice vena narrativa in questo nuovo film d’animazione della Dreamworks (la stessa di Shrek): che dopo l’orco verde campione d’incassi ha trovato un altro protagonista doc. Un’enorme testa pelata tutta blu, lo stigma del «diverso» stampato addosso sin dall’infanzia, una spiccata tendenza alla teatralità, un abbigliamento a metà tra una rockstar «maledetta» e una svendita di serie Z di Guerre stellari, Megamind è tutto tranne che perfido, come il Gru di «Cattivissimo me»: in fondo malinconico, fragile, molto espressivo (senz'altro una delle carte vincenti del film, che da questa espressività trae calore), questo cattivo-non cattivo, paterno con i suoi robotici scudieri e generosamente umano a dispetto di tutte le apparenze, sa conquistare chi guarda, costituendo l’effettiva marcia in più di un «cartone» che porta in sé tanti dei tratti distintivi della Dreamworks. E che tra citazioni spassose e musiche pop-rock ammicca molto, moltissimo, ai grandi.
Giudizio: 3/5
SCHEDA
REGIA: TOM McGRATH
SCENEGGIATURA: ALAN J. SCHOOLCRAFT, BRENT SIMONS
MUSICHE: HANS ZIMMER, LORNE BALFE
MONTAGGIO: MICHAEL ANDREWS
GENERE: ANIMAZIONE
Usa 2010, colore, 1 h e 35’
DOVE: CINECITY, THE SPACE, FARNESE (Borgotaro)
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