"Dovevo trovare un modo per raccontare la storia, per far sì che la gente continuasse a ricordare quello che è successo". Lo ha trovato il modo, Spike Lee, di raccontare un pezzo della Resistenza Italiana, ma soprattutto di ricordare la strage di Sant'Anna di Stazzema nel suo film "Il miracolo di Sant'Anna". Il regista americano ha presentato la pellicola a Roma e, nel corso della conferenza stampa, ha subito precisato: "la storia di amicizia che racconto è finzione, ma la strage di S.Anna è realmente accaduta". Spike Lee si riferisce all’incontro tra un bambino toscano salvo per miracolo alla strage, Angelo e un soldato afro americano Bishop interpretato da Michael Ealy, storia di amicizia e lealtà al tempo di guerra, raccontata dallo scrittore James McBride nel libro "Il miracolo di Sant'Anna" dal quale il film è tratto. "Sono venuto in Italia per scrivere un romanzo - ha detto Spike Lee - poi quando ho messo piede a Sant'Anna e ho visto che dopo cinquant'anni nessuno ricordava più la strage ho deciso di raccontarla in un film. Ci sono molte versioni su quello che è successo, si possono dire cose diverse, ma una cosa è certa: il 12 agosto del '44 i soldati tedeschi hanno ucciso 560 civili".
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