Lisa Oppici
C’è un pizzico di Woody Allen e qualcosa di Alain Resnais, la commedia americana più classica (quella della guerra tra i sessi) e qua e là un vago umorismo british: tutto amalgamato in un film alla fine molto francese, che poteva osare di più ma che comunque si segnala per grazia e levità di tocco.
Il debutto alla regia di Laura Morante (qui anche protagonista, sceneggiatrice e in parte produttrice) indaga il rapporto uomo-donna con i toni della commedia: la storia di Amanda, rigida editor androfobica che riesce ad abbassare le difese nei confronti dell’altro sesso (e di fatto a innamorarsi) solo con un uomo che crede gay, ha i caratteri più tipici della commedia degli equivoci, e s’incentra su un gioco di mascheramenti e agnizioni che tutto sommato funziona.
Certo si sarebbe potuto andare più in là: in alcuni momenti spingere di più, ad esempio, sul pedale del comico tout court (e tutto l’equivoco gay-non gay si sarebbe prestato), ma la «ronde» sull’amore, sulla coppia, sulla felicità e sul cercarsi stesso di una donna d’oggi messa in piedi dalla Morante è comunque efficace.
Una sorta di apologo fiabesco non privo di pennellate taglienti. Non per niente la regista ha detto d’essersi ispirata ai Peanuts.
Giudizio: 3/5
SCHEDA
REGIA: LAURA MORANTE
SCENEGGIATURA: LAURA MORANTE, DANIELE COSTANTINI
FOTOGRAFIA: MAURIZIO CALVESI
INTERPRETI: LAURA MORANTE, PASCAL ELBÉ, ISABELLE CARRÉ, FREDERIC PIERROT
GENERE: COMMEDIA
Fra/Ita 2012, colore, 1 h e 25'
DOVE: ASTRA
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