di Claudia Cattani
Un’ottima orchestra jazz di otto elementi, una cantante dalla voce avvolgente e limpida e un cantante istrionico sono stati gli ingredienti di «The Summer Swing», lo spettacolo che ha portato sul palco di «Notte di Note» l’atmosfera dell’America di una volta, quella che visse attraverso la musica la ricerca della libertà e di un’identità collettiva. L'indimenticabile età di Duke Ellington e Benny Goodmann, con le cadenze dondolanti dello swing, le sonorità blues e le invitanti influenze jazz della musica che spopolò tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta sono state magistralmente suonate dalla Jazz Company, con un simpatico Paolo Brioschi al pianoforte, Adam Taylor alla chitarra, Andrea Cassaro al basso, Marco Serra alla batteria, i saxofoni di Gabriele Comeglio, Ubaldo Busco e Damiano Fuschi, e la tromba del Maestro Emilio Soana. La parte vocale è stata affidata alla splendida Caterina Comeglio che ha vestito i panni felini di Ella Fitzgerlad e al sorprendente Massimo Lopez, special guest della serata che ha interpretato nientemeno che il repertorio di «The Voice» Frank Sinatra. Oltre ai brani ever green come «Route 66», «Yellow basket», «Under my skin», «Fly me to the moon» e una dolcissima «Something stupid» cantata in duetto, con un frontman come Lopez non poteva mancare una buona dose di comicità e satira.
Il Massimo Lopez che tutti conosciamo e che ancora ricordiamo in trio con Marchesini e Solenghi, attore, comico, doppiatore, che si è scoperto un «adulto prodigio» diventando da alcuni anni anche cantante, si è infatti rivelato con la disinvoltura e l’intelligenza che lo contraddistingue divertendosi a confondere le acque e ribaltare la scena. Con trasformismi fatti di mimica facciale, gestualità e modulazione vocale ha portato sul palco un ingessatissimo Mario Monti, venuto a ricordare come gli italiani si debbano «sacrificare... ma senza parlare di sangue», un divertente Papa Ratzinger che ha elogiato la dolcezza della «notte, che è troppo piccola per noi...», un confuso e appassionato Antonio Di Pietro, oltre a gag e improvvisazioni abilmente miscelate alle canzoni che hanno divertito un pubblico caloroso. Tra musica e performance scenica la serata è scivolata via, e Lopez aveva sul palco tutta l’aria di chi ha realizzato un sogno: potremmo scommettere che dopo «Ciao Franky» e «The Summer Swing», lui e la Jazz Company abbiano ancora voglia di continuare insieme l’avventura, e che ancora una volta molti appassionati avranno il piacere di seguirli.
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