Giulio Alessandro Bocchi
È l’allestimento dei Centenari (1913 e 2001) a Busseto ed è tornato ieri al Teatro Verdi per il Bicentenario del Cigno. L’esito a giudicare dal numeroso pubblico, molto internazionale con una predominanza tedesca (l’associazione «Viva Verdi»), è stato molto positivo. Il debutto del «Falstaff» infatti è stato salutato da calorosi applausi per tutto il cast. Uno speciale tributo è andato al baritono Renato Bruson (Sir Falstaff) che curava anche la regia e al direttore d'orchestra Sebastiano Rolli sul podio della Filarmonica del Teatro Regio. Bravi i solisti dell'Accademia di perfezionamento del Teatro alla Scala.
«Lo spettacolo è meraviglioso – dice Rosanna Carpené dell’azienda vinicola Carpené-Malvolti, sponsor dell’evento – poi Bruson è splendido. La nostra partecipazione rientra nell’ottica di iniziative sempre nuove, ma nel rispetto della tradizione e quale occasione migliore se non il Bicentenario di Verdi».
«Noi siamo onorati di aver dato il nostro sostegno a questa iniziativa – sipega Liliano Boni, Direttore commerciale e marketing di Conad Centro Nord – un’iniziativa importante non solamente per il nostro territorio, ma che ha dei riverberi veramente al di fuori del perimetro della nostra provincia. Devo dire che avvertiamo una grande partecipazione e un grande interesse: siamo veramente soddisfatti di aver potuto dare il nostro piccolo contributo».
«Basta guardare tutto il pubblico straniero che c’è a teatro – dice il Direttore generale di Ascom, Enzo Malanca – per giustificare la nostra presenza. Il posto è il più suggestivo possibile e affascinante. Il maestro Bruson è un grande, non c’è bisogno che lo dica io. Sono molto impressionato anche dalle voci giovani che compongono il resto del cast».
«Ero al telefono con mio figlio – commenta Ioan Holender, baritono e impresario teatrale austriaco, ex direttore dell’Opera di Vienna, in questi giorni nelle Terre Verdiane per girare un documentario su Verdi per la televisione austriaca – e gli ho detto che è una meraviglia un uomo che canta in questo modo a 78 anni, classe 1935 come me e come Pavarotti. È una lezione di interpretazione. Finalmente il Regio comincia a riprendere credibilità verso gli spettatori, ho visto l'altra sera Simon Boccanegra e mi è piaciuto moltissimo, davvero. Mi ricordo di quando nel ‘65 ero stato io in scena in questo teatro, come baritono al concorso di Voci Verdiane, con Gina Cigna presidente della giuria».
«È una serata molto bella e suggestiva, ricca di emozioni – dice Maria Giovanna Gambazza, sindaco di Busseto – questo è il clou degli eventi per le celebrazioni del Bicentenario a Busseto».
«Sono molto contento – aggiunge il Presidente della Provincia, Vincenzo Bernazzoli – è la dimostrazione che per celebrare adeguatamente Verdi, devono collaborare la città, il Regio e Busseto, integrandosi senza entrare in concorrenza e cercando anche di essere attrattivi dal punto di vista turistico».
«È un Verdi stupendo – commenta entusiasta Ursula Riccio, presidente dell’Associazione tedesca Viva Verdi – è uno spettacolo esattamente come piace a noi. Parma è un nido per noi e seguiremo tutto il Festival. In questi giorni, con questi spettacoli, il Maestro sarebbe davvero felice, e questo non succede sempre… Sono curiosa di vedere i “Masnadieri”: ne ho già visti tanti e non me ne è piaciuto ancora uno».
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Crociato 99
14 Ottobre @ 07.54
Per una volta che abbiamo un direttore d'orchestra parmigiano ( parmense è più corretto ) che dirige e bene a casa sua nessuno ne parla: direttore giovane preparato puntuale e preciso. Bene avanti così maestro
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