I «Nuovi italiani» scendono in campo al fianco di Gianfranco Fini e di «Futuro e libertà». L'hanno fatto domenica scorsa, quando il presidente del movimento che raccoglie 40 mila stranieri integrati nel nostro Paese, l'imprenditore parmigiano di origini siriane Radwan Khawatmi, intervenendo alla convention di Perugia del Fli ha annunciato l'appoggio al nuovo partito.
In questo modo è stato ufficializzato lo strappo definitivo fra i «Nuovi italiani» e il Pdl, che proprio a Parma, il 29 marzo 2008, Khawatmi aveva annunciato di sostenere. Alla base di quell'appoggio c'era la promessa dell'allora candidato premier Silvio Berlusconi - intervenuto con una telefonata proprio durante l'incontro di Parma del 2008 - che una volta eletto si sarebbe impegnato per dare agli immigrati il diritto di voto alle elezioni amministrative: un'idea, questa, da sempre cavallo di battaglia del movimento «Nuovi italiani». Il Cavaliere conquistò Palazzo Chigi, ma quella promessa - punta ora il dito Khawatmi - non l'ha mai mantenuta. Da qui la decisione di appoggiare Fini, a cui lo lega un'amicizia quasi ventennale e del quale ricorda: «Ha mantenuto la parola nei confronti del mondo dell'immigrazione ed è stato al nostro fianco nella battaglia per la cittadinanza: per questo credo che sia giunto il momento di contraccambiare e identificarsi nel suo nuovo progetto politico, in cui sono impegnato in prima persona».
Khawatmi, che è stato uno dei dieci relatori intervenuti sul palco di Perugia alla convention di «Futuro e libertà», spiega che «siamo molto scettici verso la politica dell'attuale governo, in particolare del presidente Berlusconi», e ricorda che dalla promessa di concedere il voto amministrativo agli immigrati la maggioranza è passata a un atteggiamento opposto: «Il governo fa di tutto per bloccare questa proposta». Senza considerare quelle che Khawatmi definisce «le solite infelici battute di Berlusconi sulle facce colorate a Milano e sulla sua civiltà che è superiore alla nostra: cose che ci hanno molto amareggiato». Nonostante tutto, ora è più ottimista che mai sull'approvazione della legge che potrebbe conferire il diritto di voto a circa tre milioni e mezzo di stranieri: «Crediamo di avere una maggioranza parlamentare qualificata per farla approvare». Gli immigrati, ricorda, «producono l'11,2% del Pil, versano 8,5 miliardi di euro di contributi all'anno e hanno costituito 250 mila imprese: sono ormai una colonna portante dell'economia italiana». E quando potranno finalmente votare, assicura Khawatmi, «visto che la maggior parte di loro è concentrata nel nord, gli amici della Lega avranno qualche sorpresa. Vorremmo essere all'altezza di questa responsabilità e dire che è giunto il momento che finiscano le offese e inizi un dialogo costruttivo, per il bene di questa Italia che è anche il nostro Paese e che noi amiamo e rispettiamo».
Per i «Nuovi italiani» si prospetta ora una possibile confluenza in «Futuro e libertà», mentre per Khawatmi potrebbe arrivare a breve un incarico nella direzione del nuovo partito.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma
ParmigianoFiero
16 Novembre @ 09.18
A questo punto Fini per 2 voti in più canterebbe Bandiera Rossa...
Rispondi
ESTHER PAROLA
12 Novembre @ 19.38
IL SIG. KHAWATMI E' IN GRADO DI DIMOSTRARE CHE UNISCE 40 MILA ISCRITTI? PUO' DIMOSTRARE CHE CONOSCE FINI DA 20 ANNI? ASPETTIAMO FIDUCIOSI
Rispondi