Maroua El Baoul
Anche quest’anno, la comunità religiosa islamica parmigiana ha rinnovato il proprio impegno in occasione del Ramadan, il mese sacro del digiuno, continuando a servire l’Iftar, il pasto di rottura del digiuno, al Centro Culturale Islamico.
Secondo la religione islamica, la Laylat al-Qadar, notte del destino, considerata santa dai credenti, è la notte del destino, durante la quale, si crede, che il destino dei credenti per l’anno a venire sarà deciso. In occasione della vigilia della ventisettesima notte, la Laylat al-Qadr, anche i giovani del GMI di Parma si sono uniti all’Iftar, offrendo a tutti i presenti i manicaretti preparati dalle mamme prima del Tarawih, una preghiera straordinaria, recitata dai musulmani da un’ora e mezzo dopo il tramonto a poco prima dell’alba, nel corso del mese di Ramadan. Tra le varie specialità della gastronomia araba, che prevede l’utilizzo di carne halal, macellata secondo gli standard islamici e diversi dolci marocchini e tunisini sono stati serviti anche dolci tipici della pasticceria parmigiana.
Nato da qualche anno, il GMI è un’associazione di promozione giovanile formata da un gruppo di credenti, attivamente coinvolti in attività d’informazione e dialogo in sinergia anche con i gruppi GMI delle vicine città. A cavallo tra due culture, la cultura italiana e la cultura araba, sono ragazzi che tentano di darsi una definizione e di sentirsi meno incerti sulle loro identità facendo anche da guida alle nuove generazioni.
«Come gruppo GMI Parma, siamo nati da poco ma stiamo cominciando a diventare numerosi. Il nostro scopo è quello di farci conoscere in città sia dai parmigiani curiosi di avvicinarsi a noi, sia dalle organizzazioni culturali già ben avviate. Con la nostra partecipazione all’iftar del Centro di via campanini abbiamo deciso di presentarci ufficialmente anche alla comunità islamica di Parma, orgogliosi di poter contribuire con le nostre iniziative» - racconta Ajar, una nuova leva del GMI. Ora si attendono solo i grandi festeggiamenti previsti per la fine del Ramadan.
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giuliana
08 Agosto @ 18.39
Un ben disgraziato destino è quello di essere donne nell'islam. Ed è vergognoso vedere circolare donne con quei veli che esprimono soltanto sottomissione e inferiorità, ma portati con un senso di arroganza e superiorità nei confronti delle donne occidentali. Il politico islamico antiitaliano.naturalmente pd- Chouaki si è fatto mettere in missione (perchè non si è preso un giorno di ferie?) per partecipare ai festeggiamenti di fine ramadam. Chi paga la sua...missione...?
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