
Aveva solo 54 anni, un entusiasmo da ragazzo, una gran voglia di vivere, un animo grande, una persona leale e un instancabile lavoratore. Anche Roberto Bocchi, notissima figura di macellaio della zona di via Sidoli, si è dovuto arrendere a questo terribile virus killer.
Parmigiano del sasso, dopo aver mosso i primi passi come garzone nella macelleria Trabucchi di via Spezia, nel 1992 entrò alla Conad come macellaio nello storico punto vendita cittadino di via Parri, nel quale rimase per circa 25 anni. Dopo cinque anni come dipendente, però, colse l’opportunità di gestire il negozio con altri soci, ricoprendo il ruolo di responsabile settore carni. Successivamente si occupò anche di altri settori e attività all’interno del supermercato, fino a diventare responsabile di punto vendita, nonché punto di riferimento importante per Conad Centro nord e per gli altri associati Conad di Parma. Nel 2017 la scelta di non proseguire con la gestione del punto vendita e di tornare al mestiere di macellaio, che non aveva mai del tutto abbandonato.
La prematura morte di Roberto ha suscitato profondo sconcerto e dolore nei tanti soci e dipendenti di Conad che lo conoscevano e lo stimavano per le sue doti umane e professionali e per il prezioso contributo che diede alla crescita e allo sviluppo del sistema Conad.
Uomo di sport, amava tantissimo il ciclismo, lo sci ma soprattutto il calcio, essendo un conosciutissimo tifoso del Parma: una presenza fissa in curva Nord. Una passione, quella del calcio, che gli aveva trasmesso il padre Maurizio, stimatissimo allenatore di tanti giovani talenti, attualmente alla Virtus, ma con un glorioso passato anche in altre società. Era molto legato alla famiglia: ai genitori Mimma e Maurizio, alla moglie Norma, dipendente Conad, alla figlia Jennifer, a Consuelo con Matisse, alle amatissime sorelle Gabriella e Katia, ai cognati Andrea, Giuseppe, Federico e Bruno, ai nipoti Giulia, Leonardo e Camilla e alla suocera Maria.
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