
Buongiorno dottor Gresia, la mia Penelope, un border collie di quattro anni si gratta spesso ed insistentemente. Cosa significa e cosa posso fare al riguardo?
Il prurito è definito come una sensazione spiacevole sulla cute, che stimola a grattarsi, ma è un sintomo, non una diagnosi o una patologia specifica. Le cause più comuni del prurito sono i parassiti, le infezioni e le allergie. Vi sono molte malattie cutanee che non causano inizialmente prurito; questo sintomo può svilupparsi a causa di infezioni batteriche o lieviti anche in un secondo momento. Un animale con questo disturbo può grattarsi, mordicchiarsi e leccarsi più o meno insistentemente una zona specifica o in modo più generalizzato su tutta la superficie corporea. La prima cosa da escludere è l’infestazione da parte di parassiti, acari e pulci, facilmente eliminabili grazie alla somministrazione di appositi prodotti. Qualora la situazione non dovesse risolversi, le consiglio di portare l’animale dal suo veterinario per ricercare le probabili altre cause.
Un piccolo esempio: in caso di infezione cutanea sia batterica sia da lieviti è possibile osservare la perdita di peli, desquamazione, odore e secrezione di liquidi. Se dopo un ciclo prolungato di trattamento antibiotico la situazione permanesse, anche se con lieve miglioramento, potrebbe essere una forma di allergia.
Tra le cause più comuni di prurito sono da annoverare le reazioni a morsi di insetti, ad alcuni alimenti o ad allergeni come pollini, muffe, acari o polveri. Queste ultime citate sono manifestazioni per lo più stagionali mentre in caso di allergia alimentare i sintomi sono presenti tutto l’anno e la diagnosi può essere confermata o esclusa sottoponendo l’animale solo ad una dieta di prova. Questa tipologia di alimentazione deve essere molto controllata, protratta dalle 4 alle 8 settimane e deve comprende alimenti che non sono mai stati somministrati al nostro cane. Per completezza devo ricordare che esistono altre cause di prurito che dipendono da malattie interne e che per motivi di spazio non riesco a trattare.
dott. Angelo Gresia
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