Tanto per fare un esempio tra tanti:un amico ha perso il lavoro e non riesce più a pagare il mutuo. Essendo italiano di Parma nessuno gli offre un lavoro che non sia in nero o comunque sottopagato. La sua casa é all'asta e presto sarà in mezzo ad una strada perché,essendo italiano,NESSUNO gli offrirà un alloggio con wi fi,menu personalizzato,poket money....Capito?
scusate, ma avete chiesto (o e mai stato detto ) ai benefattori di Svoltare, quanto
poi vengono pagati e le condizioni di lavoro , nel caso questi ragazzi vengano impiegati ???
Così,alla faccia dei milioni di disoccupati ITALIANI e del made in Italy,che se non è fatto da italiani non ha senso. In Marzo io voto chi mette prima gli italiani!
Fipe (Federazione degli esercenti che aderisce a Confcommercio) ha detto:
«Il settore della pizza è in forte espansione, sono necessari circa 6.000 nuovi “pizzaioli” ma, nonostante la crisi economica e la disoccupazione, è difficile trovare persone per questo lavoro». Gli italiani sembrano essere riluttanti a sporcarsi le mani per alimentare i forni e impastare la farina; di contro, gli immigrati stranieri non hanno di questi scrupoli, ora stanno riempiendo il vuoto per produrre una quota crescente delle pizze che gli italiani mangiano ogni anno. Il lavoro del pizzaiolo è manuale, per la mentalità italiana è umiliante, e i giovani italiani non sono disposti a svolgere questo lavoro. Il divario è riempito da egiziani, filippini, pakistani, che ora svolgono un ruolo chiave in molte delle venticinquemila pizzerie italiane. E, a riprova che il made in Italy può essere fatto bene anche da stranieri, il miglior pizzaiolo del 9° Campionato Internazionale del Pizzaiuolo è un giapponese...
Sig. Bruno, premetto che votero' Lega , ma cio' non toglie che il suo ragionamento sia
molto corretto e sensato, per cui apprezzato. Quello che pero' non va bene, secondo me e'
che non a senso arrivino 200.00.- persone l'anno per dare lavoro a 6.600 pizzaioli. Questo perche'
se invece di 200.000 ne arrivassero un numero accettabile per le esigenze dell'Italia, e quindi
controllati e richiesti, staranno sicuramenete meglio loro e noi , perche' e con il lavoro che
si creano le possibilita' per integrarsi e non subire quello che attualmente stiamo subendo.
Inviaci il tuo commento
Condividi le tue opinioni su Gazzetta di Parma
Indiana
02 Febbraio @ 14.55
Tanto per fare un esempio tra tanti:un amico ha perso il lavoro e non riesce più a pagare il mutuo. Essendo italiano di Parma nessuno gli offre un lavoro che non sia in nero o comunque sottopagato. La sua casa é all'asta e presto sarà in mezzo ad una strada perché,essendo italiano,NESSUNO gli offrirà un alloggio con wi fi,menu personalizzato,poket money....Capito?
Rispondi
02 Febbraio @ 15.01
Sta dicendo che altri italiani gli offrono lavori in nero o sottopagati?
Rispondi
Roberto
02 Febbraio @ 15.25
scusate, ma avete chiesto (o e mai stato detto ) ai benefattori di Svoltare, quanto poi vengono pagati e le condizioni di lavoro , nel caso questi ragazzi vengano impiegati ???
Rispondi
Indiana
02 Febbraio @ 14.52
Così,alla faccia dei milioni di disoccupati ITALIANI e del made in Italy,che se non è fatto da italiani non ha senso. In Marzo io voto chi mette prima gli italiani!
Rispondi
Bruno
02 Febbraio @ 16.14
Fipe (Federazione degli esercenti che aderisce a Confcommercio) ha detto: «Il settore della pizza è in forte espansione, sono necessari circa 6.000 nuovi “pizzaioli” ma, nonostante la crisi economica e la disoccupazione, è difficile trovare persone per questo lavoro». Gli italiani sembrano essere riluttanti a sporcarsi le mani per alimentare i forni e impastare la farina; di contro, gli immigrati stranieri non hanno di questi scrupoli, ora stanno riempiendo il vuoto per produrre una quota crescente delle pizze che gli italiani mangiano ogni anno. Il lavoro del pizzaiolo è manuale, per la mentalità italiana è umiliante, e i giovani italiani non sono disposti a svolgere questo lavoro. Il divario è riempito da egiziani, filippini, pakistani, che ora svolgono un ruolo chiave in molte delle venticinquemila pizzerie italiane. E, a riprova che il made in Italy può essere fatto bene anche da stranieri, il miglior pizzaiolo del 9° Campionato Internazionale del Pizzaiuolo è un giapponese...
Rispondi
Roberto
02 Febbraio @ 16.59
Sig. Bruno, premetto che votero' Lega , ma cio' non toglie che il suo ragionamento sia molto corretto e sensato, per cui apprezzato. Quello che pero' non va bene, secondo me e' che non a senso arrivino 200.00.- persone l'anno per dare lavoro a 6.600 pizzaioli. Questo perche' se invece di 200.000 ne arrivassero un numero accettabile per le esigenze dell'Italia, e quindi controllati e richiesti, staranno sicuramenete meglio loro e noi , perche' e con il lavoro che si creano le possibilita' per integrarsi e non subire quello che attualmente stiamo subendo.
Rispondi
filippo
02 Febbraio @ 13.34
avanti con l'accoglirenza, siamo un grande paese
Rispondi