Compagne di Branco

Mici annoiati

Doppietta per la nostra veterinaria del cuore la dottoressa Amanda Pellegri che questa settimana continua a darci consigli sulla salute dei nostri pelosi. Questa volta con la collaborazione di Chiara Copelli consulente di relazioni feline andremo a parlare dei problemi di peso del gatto casalingo.

La giornata tipo di un micio di proprietà che vive in un appartamento privo di stimoli consiste nell’alzarsi, mangiare, dormire, farsi la sua toeletta, andare in bagno, mangiare… in loop. Di base si annoia e se si annoia, mangia!  Se non ha la possibilità di accedere al cibo in modo indipendente e ad libitum allora andrà dal suo umano a reclamare quello che gli spetta di diritto, miagolando, saltando sulle superfici alte, creando fastidio il più possibile per attirare la sua attenzione ed ottenere ciò che vuole: il cibo!

Noi proprietari di gatti sappiamo bene quanto possano essere insistenti e fastidiosi, ognuno con le sue manie particolari!
Nella mia pratica non conto più le volte in cui ho sentito i miei clienti lamentarsi di non riuscire a interrompere determinati atteggiamenti: «Non riesco a ridurre le dosi, se vede il fondo della ciotola smette di mangiare e viene a cercarmi per farmi aggiungere altre crocchette!»; «Gli piacciono solo le crocchette e le devo lasciare a disposizione altrimenti mi butta giù le cose dai mobili!», o ancora: «Se lo metto a dieta so già che non mangerà più, piuttosto di mangiare un cibo diverso farà sciopero della fame». «Da quando gli ho calato la quantità di cibo mi va a rubare il cibo dalla tavola!» e infine: «Gli compro bustine di umido sempre diverse altrimenti si stufa in poco tempo e butto via un sacco di cibo!».
Si, il gatto sa bene come rendervi la vita un inferno e se non fate quello che vuole insisterà fino a raggiungere il suo scopo.
Ma un gatto annoiato che sfoga la sua inedia mangiando è un gatto che ingrassa, e il gatto sovrappeso è esposto a rischi di salute che non vanno in nessun modo sottovalutati.

Questa settimana abbiamo deciso di fare un piccolo focus su una patologia che riguarda principalmente i gatti sovrappeso e obesi: la lipidosi epatica.
È una sindrome patologica che colpisce il gatto in quanto carnivoro stretto, scatenata da una condizione qualsiasi che porta il felino ad interrompere spontaneamente la sua alimentazione volontaria.
La causa scatenante quindi può essere di varia natura: una gengivo-stomatite che causa dolore alla prensione del cibo e rende la deglutizione insopportabile; uno stato infiammatorio intestinale o una costipazione temporanea con emesi e tenesmo rettale; una cistite; un’infezione renale; il diabete mellito; un’infiammazione del pancreas e così via.

Il gatto non si sente bene, magari ha febbre e la prima cosa che fa è smettere di mangiare. La sindrome di lipidosi epatica può innescarsi già dopo 2 giorni di digiuno aggravando nettamente le condizioni di salute del micio. Quello che accade in sostanza a seguito del digiuno auto-indotto, è un richiamo di grasso dalla periferia dell’organismo verso le cellule del fegato che già sono belle cariche di trigliceridi e colesterolo (si, il grasso non sta solo nel sottocute, ma va ovunque per distribuirsi in modo uniforme) causando una disfunzione d’organo che può avere conseguenze mortali se non trattata con tempestività.

I sintomi si sommano a quelli della patologia primaria che ha scatenato la lipidosi e sono sostanzialmente: inappetenza; anoressia; scialorrea; emesi; esitando in estremo abbattimento fino ad arrivare ad ittero nei casi più gravi e anche decesso. È una condizione reversibile se affrontata in tempo. Il gatto andrà sicuramente ricoverato, dopo la diagnosi, per poter ricevere terapia di supporto e per trattare la patologia scatenante quando è presente, ma soprattutto per ricevere la giusta dieta bilanciata attraverso l’alimentazione forzata che può arrivare anche all’applicazione di sondini esofagei o naso-gastrici.

Si, l’ironia della sorte sta proprio qui, il cibo è quello che lo salverà. Detto questo è bene esprimere anche un altro concetto, cioè che l’obesità e il sovrappeso predispongono a molte altre patologie e non solo alla lipidosi epatica: cardiopatie; diabete mellito; malattie osteoarticolari; cistiti, cristalluria e infezioni del tratto urinario ricorrenti.

Quindi cari proprietari, quando vi diciamo che i vostri mici devono dimagrire, non lo facciamo certo per cattiveria o perché ci piace complicarvi la vita, ma perché prevenire è sempre meglio di curare! E come fare per dargli una dieta bilanciata ma salvarli dal sovrappeso?

In commercio esistono vari prodotti dietetici formulati ad hoc dalle industrie mangimistiche per fare dimagrire i nostri gattoni in modo bilanciato e sicuro senza esporli al rischio di un calo ponderale repentino, e notare bene che se investono in tali prodotti è perché è un problema che ci riguarda quasi tutti, mi metto anche io in questo gruppo! Ma ancora più importante è evitare che si arrivi a queste situazioni iniziando ad avere un atteggiamento corretto in tema di alimentazione fin dai primi mesi di vita del nostro micio.”

Qui arriva in nostro aiuto Chiara Copelli per darci qualche consiglio. «Proprio perché un gatto annoiato è un gatto che incanala la sua frustrazione sul cibo, dobbiamo riflettere sul benessere psicologico del nostro micio d’appartamento.
Il gatto è un cacciatore di piccole prede spesso occasionali, estremamente indipendente. Per garantire questa indipendenza si possono mettere più postazioni di cibo in giro per la casa, nascondere piccole quantità di crocchette in posti inconsueti, porgli dei Problem solving con una dose del suo pasto come ricompensa, oppure lanciargli le crocchette sul pavimento, tutto questo per simulare l’atteggiamento predatorio e contestualmente fargli fare attività fisica. Se avete pensato ad un dispenser munito di timer, perché magari passate molte ore fuori da casa, è opportuno somministrare almeno 6 pasti giornalieri (con la dose stabilita per dimagrire), per evitare che si abbuffino con grandi quantità di cibo e che poi vomitino tutto».

Per qualsiasi dubbio o chiarimento sul tema di oggi non esitate a scriverci, siamo sempre felici di potervi aiutare. Per oggi è tutto, augurandovi una buona settimana ci ritroveremo lunedì prossimo.

Per ulteriori informazioni vi consigliamo di seguire l’appuntamento settimanale di «Compagne di Branco» in podcast su Spotify e in diretta su Radio Parma tutti i mercoledì dalle 18 alle 19

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