Associazione

La Fenice e l'amore per i boxer: «Così li restituiamo alla vita»

Chiara De Carli

Marialaura Romanini, presidente, guida una squadra di volontari che ha salvato 500 cani

Il muso «imbronciato» dei boxer a volte maschera l’allegria e il grande cuore degli esemplari di questa razza. Un cuore che però a volte non basta ad evitare loro l’abbandono. Al loro fianco c’è Marialaura Romanini, presidente e fondatrice del Rescue Boxer La Fenice Onlus che dal 2014, con l’aiuto di una decina di volontari, si occupa del recupero, dello stallo e della ricerca di adozioni di boxer di tutte le età.

Una scelta, quella di creare un’associazione a favore degli esemplari di questa razza meno fortunati di altre, fatta per poter tutelare al meglio e legalmente il futuro dei cani e che, ad oggi, ha permesso a oltre 500 cani di «rinascere dalle proprie ceneri». Il grande amore di Marialaura per i boxer nasce nel 1986, anno in cui adottò da un canile il suo primo esemplare, anziano e malato, per potergli donare, per la prima volta nella sua vita, l’amore di una famiglia. Il caso ha voluto che, poco tempo dopo, una mamma boxer e i suoi cuccioli avessero bisogno di trovare una nuova casa e così Marialaura, insieme alla madre Loredana Dall’Asta, si è messa subito all’opera per cercare tra i suoi contatti qualcuno che potesse apprezzare le caratteristiche di questi cani e dare loro la vita che meritavano.

«Oggi La Fenice recupera boxer in tutta Italia – spiegano i volontari dell’associazione -. Interveniamo in svariati contesti: dagli abbandoni in strada ai canili, dalle rinunce di proprietà alle situazioni di maltrattamenti, ma anche ritirando ex fattrici o ex stalloni dagli allevamenti in cui, non “servendo più”, sarebbero finiti nel dimenticatoio. Priorità della associazione è quello di recuperarli fisicamente e, a volte, anche caratterialmente grazie ad addestratori professionisti». Subito dopo il recupero, e prima di iniziare la ricerca delle loro nuove famiglie, i cani vengono sottoposti ad accurate visite veterinarie per accertarsi del loro stato di salute e, se necessario, iniziare immediatamente le cure. «Questo iter iniziale viene fatto per poter dare ai futuri adottanti una cartella clinica completa, in modo che possano decidere con la massima consapevolezza e occuparsi al meglio del nuovo componente della loro famiglia. Per noi è molto importante, quando affidiamo un cane, accompagnare l’adozione con la cartella clinica, per mettere a conoscenza della salute del cane in modo che chi adotta non abbia “sorprese”. È giusto che si sappia se il cane, per esempio, deve mangiare qualcosa di specifico, prendere medicine o fare esami periodici. Noi ci mettiamo il cuore per poterli salvare, e quindi vogliamo essere sicuri che l’amore con cui vengono accolti continui anche in famiglia».

Per visite mediche, stalli in pensione e cibo, servono però soldi e quindi, per tutto l’anno, i volontari sono impegnati non solo nelle cure ai cani ma anche nell’organizzazione di iniziative utili a raccogliere i fondi necessari per continuare a portare avanti la loro missione. «Oltre a lotterie, incontri, vendita di gadget e bomboniere, ogni anno Rescue Boxer la Fenice propone un calendario. Per il 2023 abbiamo potuto contare sulla disponibilità di due gruppi di bikers, il Chianti Chapter e l’Emilia Road Chapter, che si sono resi disponibili insieme alle loro Harley Davidson ad essere immortalati insieme ai boxer in 12 scatti d’autore». Per conoscere meglio l’associazione, le iniziative e soprattutto i cani in cerca di casa, sono disponibili il sito www.adozioniboxer.it e gli account Instagram e Facebook di Rescue Boxer La Fenice.