ANIMALI

I nostri animali esposti alle insidie del gran caldo: come proteggerli

Chiara De Carli

Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata, rinfrescare l’ambiente domestico e ridurre l’attività fisica, bere molta acqua e fare pasti leggeri. I consigli per combattere il caldo li sappiamo tutti a memoria, ma forse non sempre si pensa che certe attenzioni devono valere anche per gli amici animali, soprattutto per quelli che non hanno la possibilità di «indossare un abbigliamento adeguato».

Per esempio, in questi giorni uscireste di casa scalzi? Senza dubbio no, e non solo per la poca igienicità della passeggiata. Asfalto e pavimentazioni esterne, infatti, sotto il sole diventano roventi e camminare scalzi, oltre ad essere decisamente poco confortevole, potrebbe causarvi ustioni alle piante dei piedi.

E lo stesso vale per gli amici pelosi, che non hanno scarpe a proteggere i cuscinetti plantari: camminare sull’asfalto caldo, oltre a provocare disagio e dolore nell’immediato, può procurare lesioni alle zampe dei cani. Le scottature ai cuscinetti possono manifestarsi con sintomi evidenti come arrossamento, irritazione e persino vesciche o tagli che, se non curate, possono sviluppare infezioni. In questi casi, l’intervento del veterinario è sempre necessario: solo uno specialista potrà infatti stabilire le cure adeguate per guarire perfettamente. E non solo: camminare su superfici calde può contribuire all’aumento della temperatura corporea del cane e rendere più difficile per loro dissipare il calore in eccesso, aumentando la possibilità dell’insorgenza di un colpo di calore.

Per evitare rischi, basta non portare il cane a fare la passeggiata quando batte il sole e, se proprio non è possibile, prima di farlo camminare su asfalto o piastrelle, controllare sempre la temperatura della superficie: se è troppo caldo per la vostra mano, lo sarà anche per le zampe sensibili del vostro amico a quattro zampe. E per chi si trova in vacanza al mare in compagnia del proprio peloso? In questo caso le precauzioni vanno moltiplicate, soprattutto se si pensa di portare il cane in spiaggia. La sabbia, infatti, non è meno «rovente» dell’asfalto e, in più, è abrasiva e, infilandosi tra pelo e cute, può causare irritazioni e prurito. Non solo: i granelli possono entrare negli occhi e nelle orecchie dei cani o addirittura inalati.

Pulire bene il cane quando si rientra dalla spiaggia - spazzolandolo a fondo, lavandolo con acqua dolce se ha fatto il bagno e controllando per bene zone «difficili» come inguine, ascelle, dita e «pieghe» della pelle - è fondamentale per evitare problemi successivi. In caso di tosse o starnuti insistenti al ritorno dalla spiaggia, se notate che il cane scrolla la testa frequentemente, o se insorgono disturbi gastrointestinali, un controllo dal veterinario è senza dubbio utile. In questo un aiuto può arrivare dalla «toelettatura estiva»: un taglio corto, che mantenga però sempre la pelle coperta per evitare scottature, permette un’asciugatura più rapida e limita la quantità di «materiale» che si può incastrare sotto alla pelliccia.