Conscere le razze
«Ron, il mio Bullmastiff: protettivo ma dolcissimo»
Il cane «parmigiano» ha vinto la gara canina più importante del mondo
I lettori più attenti della Gazzetta di Parma lo avevano già notato ai tempi del suo trionfo all’European Dog Show; ora però Ron - al secolo Angel’s Phoenix Ron Weasley Astonpride – lo splendido Bullmastiff allevato dalla parmigiana Francesca Pavesi, lo conoscono davvero tutti. Domenica scorsa ha infatti trionfato al Crufts, la competizione canina più prestigiosa e antica del mondo, conquistando il titolo di «Best of Breed» proprio nella terra d’origine della sua razza. E il suo «sorriso» dopo la vittoria ha conquistato i cuori degli amanti dei cani.
A dispetto della stazza imponente e della muscolatura potente, il Bullmastiff incarna il perfetto equilibrio tra guardiano e compagno affettuoso, capace di «leggere» le situazioni in cui si trova e comportarsi di conseguenza. Certo, a patto che sia stato educato correttamente fin da cucciolo. «Non è mai aggressivo, ma sa essere protettivo quando serve. Questo è il vero carattere del Bullmastiff: un gigante buono» dice Francesca. Ma la sua vittoria, con un giudizio che vale ben più della coccarda, è il frutto di anni e anni di lavoro e passione, anche se la scintilla è scoccata «per caso».
«Ormai trent’anni fa, volevo regalare un cane a una mia amica – ricorda Francesca -, e mi sono imbattuta in una cucciolata di Bullmastiff.
Mi sono innamorata subito e l’ho preso per me. Un giorno mi hanno detto che era un bel cane e ho iniziato ad andare in expo per curiosità. Quel cane, Alì, è poi stato immortalato sul libro della razza». Da quel momento, Francesca ha dedicato tempo e studio a questa razza, e oggi il suo allevamento è un punto di riferimento. «Originariamente selezionato nel XIX secolo in Inghilterra per proteggere le tenute dai bracconieri, il Bullmastiff è un cane che unisce forza e dolcezza in un’unica figura maestosa. Pur avendo una storia di protezione e difesa, sa anche essere un compagno amorevole e paziente, soprattutto con i bambini». Per chi sta cercando un compagno che sappia dare affetto, ma che allo stesso tempo sia capace di proteggere con la sua presenza discreta e vigile, il Bullmastiff è la scelta ideale. «Non è però un cane da lasciare solo per troppe ore - avverte Francesca -. Ha bisogno di sentirsi parte della famiglia, di essere coinvolto e amato. In cambio, offrirà una dedizione totale». Il proprietario ideale deve avere tempo da dedicargli e una certa voglia di muoversi con lui.
Per quanto riguarda la «manutenzione ordinaria», è piuttosto semplice: una spazzolata regolare, un bagno ogni tanto e un occhio di riguardo alle temperature elevate, perché il suo muso schiacciato potrebbe causargli problemi con il caldo. Ma crescere un Bullmastiff non è impresa da poco, anche se Ron è cresciuto esattamente come tanti altri cuccioli: in campagna tra corse e passeggiate. «I Bullmastiff sono molossi, e bisogna fare molta attenzione, soprattutto nei primi mesi di vita - spiega Francesca -. Devono evitare di salire le scale e stare su pavimenti scivolosi per prevenire problemi articolari. La dieta e l’alimentazione sono poi fondamentali per supportare la crescita del cane». Ma un cane come Ron non nasce in tutte le cucciolate. «Quando è nato ho visto subito che era magnifico. Ricordo di aver detto a una mia amica: questo cane farà la storia». E, visto il carnet delle sue vittorie, sembra proprio che questo sarà il suo destino.