amici animali: adozioni
Quei venti gattini senza casa che hanno trovato una famiglia
Il bilancio durante i primi sette mesi di apertura del «Fusa & caffè» di via D'Azeglio
Sette mesi fa apriva in via D’Azeglio «Fusa & Caffè», il primo cat café dell’Emilia-Romagna. Da allora, tra un cappuccino e una carezza, venti gatti hanno trovato casa. Le ultime a partire, martedì pomeriggio, sono state Amy e Mary, due gemelline provenienti da Enpa Parma: insieme hanno tagliato il traguardo delle adozioni numero 19 e 20.
«Non ci credevo neppure io – racconta Eliana, volontaria storica di Enpa e anima del progetto –. In sette mesi venti adozioni, e altre in arrivo. I cuccioli vanno via presto, ma la gioia più grande è riuscire a trovare famiglia anche ai gatti adulti, quelli per cui nessuno sperava più». Eliana non è sola in questa avventura: con lei ci sono Madi, la mamma, anche lei volontaria Enpa, e Jacopo, il fratello, che ha contribuito a trasformare un locale vuoto in un rifugio accogliente, «a misura di gatto». Passerelle sospese, mensole come ponti, finestre ampie da cui guardare la città: un piccolo mondo parallelo dove i gatti - tutti in affido temporaneo da associazioni del territorio - vivono liberi e sereni.
«Qui – dice Eliana – le persone vedono i gatti nel loro carattere autentico: dormono, giocano, si arrampicano, fanno le fusa. È facile innamorarsene, perché li si immagina già nella propria casa». Ogni tanto, quindi, qualcuno decide di fare il grande passo e adottare. «Ogni adozione è seguita con cura: si parte dal colloquio con l’associazione di riferimento, poi arrivano i controlli preaffido e infine la foto di rito, quella che finisce sui social del locale. Mi piace mantenere un contatto con le famiglie. Spesso mi mandano le foto dei mici nella nuova casa: è il modo più bello per iniziare la giornata». Le storie da raccontare, naturalmente, non mancano. Come quella di Terry, dodici anni, randagia da sempre. «Entrava e usciva dal gattile, senza mai trovare davvero il suo posto. Finché un giorno la malattia l’ha fermata, costringendola a un lungo ricovero. Quando è arrivata, fragile ma curiosa, ha scoperto le coccole, quelle vere, e una coppia che non smetteva di venire a trovarla. È stata una delle adozioni più belle: per lei era la prima famiglia, per loro la prima gatta. Dopo una vita passata a sopravvivere, finalmente vive davvero». Al bar ci sono anche alcune «mascotte», gatti non disponibili per l’adozione. C’è Perseo, un micio dal cuore gentile e dagli occhi che parlano, che ha bisogno di cure quotidiane. «Tra me e lui - confessa Eliama- è stato amore a prima vista».