Ceravolo e la A: «Lotto e soffro per restarci col Parma»
SANDRO PIOVANI
Fabio Ceravolo sorride, attraversando il centro sportivo di Collecchio. Sta meglio, il mal di schiena sembra un ricordo. «Mi sono bloccato martedì, oggi (ieri ndr) ho già fatto allenamento con la squadra». Ed è pronto per il Sassuolo. Non lo era probabilmente contro il Frosinone e nemmeno contro il Torino. Ma ha stretto i denti. Ha giocato sin che il fisico ha retto. «Fa parte del nostro lavoro. Ci sono dei momenti, quando ce n'è bisogno, dove bisogna stringere i denti. In questo periodo ho avuto alcuni problemini fisici, ma ho dovuto stringere i denti. Io e tutti i miei compagni, dobbiamo arrivare al nostro obbiettivo».
Dopo tante partite viste dalla panchina...
«Quando non giochi per un certo periodo tutti i novanta minuti, all'inizio per prendere il ritmo gara c'è bisogno di tempo. E accade che c'è qualche acciacco».
Dopo un grande girone d'andata, sono arrivate le difficoltà per il Parma.
«Se si è fatto qualcosa di importante, non è casuale. Abbiamo lavorato bene, sin dal ritiro nonostante i problemi che abbiamo avuto. La serie A, che ho ritrovato dopo tanti anni, è un campionato difficilissimo. Bene quindi aver fatto tanti punti nel girone d'andata. Stiamo all'erta, ma abbiamo ancora un buon vantaggio».
Il Parma, quando è in difficoltà, riesce a tirar fuori energie inaspettate.
«Quest'anno ma anche in B. É la forza di questo gruppo. E non è facile tenere alta questa attenzione, questa forza: è un grande lavoro che ha fatto il mister, sin dall'inizio. Chiaro che tutti vorrebbero giocare titolari, ma è il collettivo che ti fa raggiungere l'obbiettivo».
Per te quanto è importante tenere questa serie A che hai conquistato l'anno scorso?
«Uno dei miei obbiettivi. Voglio rimanerci a lungo, con il lavoro e con le opportunità che ho quest'anno e che sto cercando di ritagliarmi in tutti i modi. Ho fatto dieci anni di B, adesso che ho conquistato la A non voglio più scendere. Per me, per la squadra e per tutto l'ambiente».
E per arrivarci forse hai cambiato anche il tuo modo di giocare. Ti sei adattato al gioco della squadra, magari cercando meno la profondità e più la fase difensiva.
«In parte è vero. Le mie caratteristiche sono leggermente diverse, ma è chiaro che ti devi adattare alla categoria superiore e al modo in cui il mister di chiede di giocare. E tutto questo ha portato punti importanti. All'inizio ho giocato secondo le mie caratteristiche poi ho capito e mi sono adattato di più alla squadra, sfruttando tutte le opportunità che ho avuto».
Sassuolo-Parma è una sfida salvezza?
«Sì. Anche perché sotto vanno forte. Prima si vince e prima ci si salva. Serve un risultato positivo. E avremo, come al solito, il nostro pubblico vicino».
E come vivi la città?
«Ho preso la bicicletta, inizio a conoscere bene la città, mi piace il centro, la mia fidanzata è di Colorno. La sera però preferisco stare in casa».