Camioncino contromano: frontale sfiorato
DAVID VEZZALI
Sono sempre più frequenti incidenti - dalle tragiche conseguenze - causati da conducenti che percorrono contromano una strada o addirittura un’autostrada e tutti sperano di non dovere sperimentare mai personalmente cosa vuol dire trovarsi in una situazione del genere. Una brutta avventura che invece è capitata qualche giorno fa a Laura, una studentessa universitaria di Parma.
Erano le due e mezza di notte: la ragazza, da sola in auto, si era appena immessa in un tratto di strada a doppio senso che costeggia la tangenziale dalle parti di via Cremonese quando si è vista venire incontro due fari sulla sua stessa corsia. «Ho subito capito - spiega Laura - vedendo l’altro veicolo nella mia corsia che c’era qualcosa che non andava. Ho rallentato, e vedendo che l’altra auto non si spostava mi sono spostata a sinistra quando siamo stati vicini. Poi la mia auto è stata urtata lungo la fiancata destra. Dopo l’urto, anche l’altro veicolo si è fermato. A quel punto, l’altro guidatore, che era al volante di un camioncino, non ha potuto far altro che rendersi conto che aveva combinato un bel guaio. Per fortuna nessuno dei due è rimasto ferito, e io ho subito chiamato i miei genitori che mi hanno tranquillizzato e dopo pochi minuti erano già arrivati sul posto. L’altro guidatore, da parte sua, oltre a scusarsi e ad ammettere di essere responsabile dell’accaduto, ha detto che qualcuno da lassù ci aveva protetto entrambi».
«Quella strada l’ho percorsa quasi per caso: tornavo da casa di una mia amica dove avevamo visto un film - aggiunge Laura - ed ero indecisa se andare a casa percorrendo come solito le strade urbane o prendere la tangenziale. Alla fine ho deciso per la tangenziale, e così ho imboccato quello svincolo che da via Cremonese porta alla tangenziale verso Reggio. Ho pensato di raccontare alla Gazzetta la mia disavventura - conclude Laura - perché forse si potrebbe migliorare qualcosa nella segnaletica o nel tratto di strada in cui mi è accaduto l’incidente. Perché penso proprio che l’altro conducente, che non era sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, per percorrere quel tratto contromano sia stato ingannato in qualche modo. Forse la presenza della tangenziale alla sua sinistra deve avergli fatto pensare che il guardrail a sinistra separasse i sensi di marcia e non due strade diverse. E mi vengono i brividi a pensare che, per qualche decina di metri e pochi istanti di differenza, me lo sarei potuto trovare di fronte nello stretto svincolo a senso unico che avevo appena percorso provenendo da via Cremonese. In un certo senso, posso considerarmi “miracolata”, perché poteva finire molto diversamente».