«Più spazio alle donne nello sport»

Luca Molinari

«Per innovare la cultura sportiva bisogna dare spazio alle donne e al cambiamento».

Non ha dubbi Fiona May l’ex campionessa di salto in lungo, intervenuta ieri mattina all’auditorium del Carmine, in occasione della tre giorni “Semi – Storie di eccellenza, merito e innovazione”.

L’evento era promosso da “Cultura Italiae”, associazione indipendente che riunisce manager, professionisti ed esponenti del mondo della cultura, dello sport, dell’innovazione, delle arti e dell’impresa.

«Il mondo dello sport sta cambiando molto velocemente – ha affermato, riflettendo sullo sport come elemento culturale di crescita e innovazione –. Il rischio più grande è che la cultura sportiva non si adegui all’innovazione che sta accompagnando lo sport». Per cambiare la cultura sportiva, secondo la campionessa di atletica leggera servono persone nuove, soprattutto donne.

«Bisogna dare spazio alle donne e al cambiamento – ha rimarcato –. Nel mondo dello sport ci sono tante donne, ma sono poco rappresentate. In altri Paesi, come Svezia e Danimarca, questa innovazione sta già avvenendo. La speranza è che anche il nostro Paese dia maggiore spazio alle donne a tutti i livelli». La giornata si è aperta con i saluti di Michele Guerra, assessore alla Cultura, e di Veronica Pamio, segretario generale di Cultura Italiae. «Questo evento –ha dichiarato – ci ha permesso di condividere prospettive e progetti legati a Parma 2020, proseguendo il dialogo tra pubblico e privato». Roberta Di Mario, pianista e compositrice parmigiana ha quindi sottolineato «il valore comunicativo dell’arte e della musica». Il rettore della Scuola Normale di Pisa, Vincenzo Barone ha ribadito che «per poter parlare di scienza bisogna prima documentarsi in maniera approfondita» e sottolineato che soltanto una seria formazione «può portare a una maggiore consapevolezza culturale da parte dei cittadini di domani». Angelo Argento, presidente di Cultura Italiae, ha invece affermato: «Parma per noi rappresenta la sintesi più alta di ciò che intendiamo per cultura e modello Italia. In questi giorni abbiamo toccato con mano cosa bonifica davvero fare cultura, intesa non solo come motore etico ma anche economico e identitario». L’incontro è proseguito con gli interventi sul tema “Radici di Cultura Italiae” con i contributi di Mattia Mor, Mario De Pizzo, Marco Di Paola, Benedetta Fiorini, Marco Gualtieri e Alberto Luna. L’evento è stato patrocinato dal Comune e dal Comitato Parma 2020, in collaborazione con “Parma, io ci sto!”.