Cenone in compagnia dei ladri

Chiara Pozzati

Non hanno mai lasciato la casa, nemmeno per il tradizionale cenone natalizio. Eppure non erano soli: appena due rampe di scale separavano marito e moglie dagli intrusi che stavano ripulendo la camera da letto.

Un vero e proprio assalto quello scattato la notte tra la Vigilia e il 25 dicembre in via Fratelli Busani, la strada orlata di graziose villette bifamiliari, che s’imbocca da via Moletolo. Un bottino da molti, troppi zeri, a cominciare dai 50 mila euro che i ladri hanno razziato dalla cassaforte, aperta senza batter ciglio. Poi i delinquenti hanno messo le mani su gioielli e monili in abbondanza. Forse l’obiettivo primario del blitz, le parure preziose della padrona di casa sono state scovate frugando nei cassetti e sventrando armadi.

Tutto in dieci minuti e nemmeno a notte fonda. Come non bastasse il conto finale, impressionante è anche il «come» i banditi sono entrati in azione. Rapidi, efficaci, senza destare il minimo sospetto o far cadere uno spillo. Talmente abili da andare quasi a colpo sicuro, i malviventi non si sono preoccupati minimamente della possibilità di essere visti o sentiti dai vicini di casa. Nemmeno quando si sono arrampicati fino al terzo piano per violare la camera matrimoniale. Per questo vien da pensare che non si trattasse di semplici topi d’appartamento a cui la fortuna ha sorriso.

I coniugi sono rimasti al piano terra dell’elegante villetta dalle 20,30 fino alle 23,30 circa. Brindisi e auguri, magari in compagnia di amici o di fronte a un caminetto. Quindi il brusco tonfo nella realtà: quando sono saliti verso la camera da letto, al terzo piano, l’hanno trovata sbarrata. Chiusa a chiave dall’interno. Probabilmente chi ha scelto il «bersaglio grosso» sapeva il fatto suo, visto che marito e moglie non si sono accorti di nulla. A quel punto la coppia è uscita sul balcone del bagno che corre lungo una buona fetta di casa, compresa la camera da letto. E’ stato allora che hanno visto la portafinestra scardinata e la stanza ridotta a un campo di battaglia. Una scena talmente surreale e desolante che non hanno nemmeno avuto il tempo di realizzare l’accaduto, prima di accorgersi che era sparito quasi tutto. Niente più gioielli e ricordi, niente più serenità. Quasi subito il pensiero è corso alla cassaforte, divelta con un flessibile e lasciata aperto e vuota. Ci sarà voluto qualche minuto, giusto il tempo di riprendere fiato, prima di chiamare le forze dell’ordine. A cui non è rimasto che accorrere da marito e moglie e fare tutto il possibile nei primi istanti dopo l’accaduto.

Un giro di perlustrazione della casa e dei dintorni a caccia di indizi utili o tracce. Indagini difficili da fare in qualunque giorno dell’anno, figuriamoci la notte di Natale, quando i centralini si fanno roventi e i razziatori entrano in azione ancor più voraci e senza scrupoli. Ai padroni di casa non è rimasta che la conta dei danni e auguri dal retrogusto amaro. «Ormai non ci resta che questo: blindare non solo il portone di casa ma anche la porta della camera da letto – ripetono i vicini di casa, sconvolti dopo aver appreso la notizia –. Prima che siano i delinquenti a farlo».