Omicidio Guarino: tre ergastoli

Mario Illuminato, Massimiliano Sinatra e Graziano Acampa sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio di Raffaele Guarino, il boss della Camorra ucciso il 29 ottobre del 2010 con due colpi di pistola al volto nel suo appartamento di Medesano, paese della provincia di Parma.

 

La Corte d’Assise di Parma, presieduta dal giudice Pasquale Pantalone, ha anche stabilito un anno di isolamento per Mario Illuminato, la mente dell’omicidio, e otto mesi per Massimiliano Sinatra. La giuria si era ritirata in camera di consiglio poco dopo le 9 di questa mattina; attorno alle 18 la lettura della sentenza che accoglie quasi completamente, tranne che per il periodo di isolamento, le richieste del pm Roberta Licci.

 

Accolte le richieste dell'accusa:

 Omicidio Guarino; chiesti tre ergastoli Georgia Azzali (Gazzetta di Parma 14 dicembre 2013)

Il regista. Il killer. Il fiancheggiatore. Mario Illuminato, Massimiliano Sinatra e Graziano Acampa: tutti, secondo l'accusa, avevano da guadagnare dalla morte di Lelluccio, il boss che si era trasferito da Napoli a Medesano e stava sempre più acquistando potere. 

Ruoli diversi, ma un'unica richiesta di pena da parte dei pm Roberta Licci e Giuseppe Amara: ergastolo, con l'isolamento diurno di 18 mesi per Illuminato e Sinatra. Sicuro di sè, Guarino. Provocatore e arrogante nei confronti di Illuminato, secondo diversi testimoni. Era arrivato nel Parmense in libertà vigilata e poteva contare sull'appoggio di Gennaro Visconti, il suocero del fratello di Illuminato, Salvatore, trovato morto nel 2003 dentro il bagagliaio dell'auto in un parcheggio di Casalecchio di Reno. 

Ma poi Lelluccio era riuscito a farsi valere negli affari, in quel giro di usura nel quale Illuminato non aveva mai avuto rivali. Sapeva farsi rispettare, il boss di Barra. «Aveva tolto la polpetta dal piatto a Illuminato», ha sottolineato ieri il pm Amara davanti alla Corte d'assise, ricordando la testimonianza di Caterina Schiavo, la moglie di Guarino. E, come se non bastasse, il boss stava per soffiargli la «rossa»: Nunzia Visconti, la cognata con cui già da anni Illuminato aveva una storia. Ce n'era abbastanza, insomma, per decidere di dire addio a Lelluccio, ucciso nel suo letto con due colpi di pistola nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2010.  (....)