Parma, doccia ghiacciata. La Serie A non perdona nulla
Paolo Grossi
E' una doccia non fredda, ghiacciata quella che ieri si sono beccati il Parma e i suoi tifosi dalla Spal. Il vantaggio iniziale sembrava aver messo la gara in discesa, o almeno averle dato la piega preferita dai crociati. Il raddoppio di Inglese poi preludeva a tre punti in cassaforte, anche perché sino al 70' la gara era in totale controllo del Parma. Sempre arroccato, certo, ma senza mai tremare. Poi il tecnico avversario Semplici ha operato un doppio cambio, reso più offensivo l'assetto, ed è bastato un gol del neo entrato Valoti a «bucare» letteralmente il Parma, che si è afflosciato. Il solo Inglese ha lottato e tirato, ma non è bastato.
CHI BEN COMINCIA...
Si parte e Kucka si fa ammonire al 7' per un'inutile entrata in ritardo su Fares, Simic sfiora il gol deviando sotto porta un traversone su punizione di Kurtic poi lo stesso Simic fa un patatrac: Bruno Alves lancia lungo per Inglese, Viviano si guarda bene dall'uscire, Simic rincorre il bomber crociato e quando è quasi sul fondo entra in scivolata centrando però anche il piede di appoggio di Inglese. L'arbitro Abisso assegna il rigore, Inglese lo trasforma ma con il brivido perché Viviano distendendosi quant'è lungo sulla sua destra tocca la palla, che però entra lo stesso in rete. Le due squadre partono da sistemi diversi in fase di possesso (3-5-2 la Spal, 4-3-3 il Parma) ma ripiegano entrambe su un classico 4-4-2 in fase di non possesso e il motivo è la presenza di Gervinho da una parte e Lazzari dall'altra che costringono Fares e Biabiany a scalare di una linea la loro posizione. Se l'idea di ibridare il disegno tattico accomuna le due squadre, opposto è invece il modo di difendere sui corner: Spal a zona con due marcature a uomo, Parma a uomo con due uomini, Biabiany e Inglese, a zona. La strategia dei crociati sembra efficace se è vero che, a fine primo tempo, il conto dei corner sarà 7-1 per gli ospiti che però non si sono mai resi pericolosi. Anche qui, però, emergerà il rovescio della medaglia.
Il Parma arriverebbe anche al raddoppio ancora con Inglese che insacca dopo un batti e ribatti innescato da Gervinho, ma la rete è annullata per fuorigioco in partenza dell'ivoriano. All'intervallo non ci sarebbe un gol di differenza per quanto espresso dalle due squadre, ma il Parma dà la sensazione, pur subendo il forcing degli estensi, di essere più pericoloso. Va detto però che Kucka traccheggia per il campo e Gervinho è farragginoso, mentre in fase di ripartenza qualcosa manca per imbastire contrattacchi più ficcanti. Come sempre invece a difesa schierata il bunker crociato non trema quasi mai grazie alla concentrazione e alla dedizione di tutti, in primis Inglese, sempre assai generoso.
CROLLO
Si riparte e il Parma alza il baricentro mettendo in difficoltà la Spal. Gervinho continua a disertare la fascia per andare a occupare gli spazi di mezzo tra i centrali difensivi e quelli di centrocampo. I tifosi della Spal si spazientiscono e nel momento in cui invitano i loro beniamini a tirar fuori gli attributi arriva il 2-0 del Parma: Gagliolo e Biabiany riciclano un pallone a centrocampo, Gervinho scuote la traversa con un bolide dai 16 metri, Inglese è il più lesto a riprendere la palla e a insaccare sotto il corpo di Viviano. Quando Barillà in acrobazia sbaglia il 3-0 la gara sembra già impacchettata, invece Semplici fa un doppio cambio, mandando dentro Antenucci e Valoti e passando a tre punte. Mossa felice perché al 25' è proprio Valoti di testa a insaccare su cross dalla destra. Passano cinque minuti e sul decimo corner arriva anche il pareggio. Petagna sfugge alla guardia di Alves e insacca di testa.
Una partita girata in pochi minuti. Inglese comunque ha ancora una buona chance vanificata da Viviano ma Paloschi sfiora il 3-2 su assist di Petagna. 3-2 che arriva comunque ed è una perla di Fares che riprende dal limite una respinta di testa di Bastoni e saetta in porta di sinistro in modo imparabile. Che al 92' una zampata del solito Inglese in mischia esca di un soffio è così solo un segno del destino.
I tifosi si sono zittiti quando hanno capito che Baraye non sarebbe entrato, e francamente ci pare esagerato. La gara era ormai persa, certo, ma sarà meglio restare concentrati e non perdersi nel folklore. La serie D è una cosa, la A non perdona niente, e ieri ce lo ha ricordato in malo modo.
LE PAGELLE
SEPE 6 - Sui gol ci è sembrato incolpevole (forse sul corner, qualcosina...). Il resto lo ha fatto con la solita disinvoltura, compreso, nel secondo tempo, un rilancio con i piedi di 70 metri pennellato sulla corsa di Biabiany.
IACOPONI 5,5 - Nel primo tempo è parso un po' in imbarazzo in alcune circostanze, pur risultando posizionato efficacemente anche quando non aveva riferimenti diretti. Nella ripresa non aiuta a tenere in piedi la diga.
SILIGARDI sv - Il suo cameo poteva essere decisivo se la rocambolesca deviazione di Inglese, da lui imbeccato con una punizione pennellata, fosse rotolata dentro invece che fuori.
BRUNO ALVES 5 - Bello il lancio a innescare Inglese nell'azione del rigore, in difesa però è meno sicuro del solito, tant'è vero che si sono incassati due gol di testa e sul secondo Petagna lo ha beffato.
BASTONI 5 - Rischia un rigore su Petagna nel primo tempo, è approssimativo in alcune giocate, salta a vuoto in occasione del primo gol avversario, ribatte di testa verso il centro nell'azione del 3-2. Non un bel campionario sotto gli occhi del ct dell'Under 21.
GAGLIOLO 6 - Il meno peggio in difesa dove, con l'aiuto concreto di Biabiany, riesce a imbrigliare bene Lazzari, che all'andata lo aveva fatto nero. Dà il la all'azione del 2-0.
KUCKA 5 - E' sempre sotto ritmo, sia nel breve che nel lungo. Gironzola per il campo: si vede che ha mestiere e «cognizione» ma fisicamente è ancora impalpabile e fa meraviglia che sia rimasto in campo 95'. Va bene che c'era penuria di centrocampisti, ma un Dezi, un Gazzola, un Gobbi, nell'ultima mezz'ora avrebbero dato di più a occhi chiusi. Sabato a Reggio Deiola ha visto i suoi compagni del Cagliari perdere 3-0 dalla panchina. Ieri avrebbe potuto essere più utile al Tardini e tornare poi a casa oggi.
SCOZZARELLA 6,5 - Gran bella partita al rientro da titolare dopo l'infortunio di Firenze. Sia in interdizione che in costruzione dà un contributo di spessore, e va anche al tiro con una fiondata di poco alta.
MUNARI sv - Bello rivederlo in campo in A.
INGLESE 7 - Rigore procurato e segnato, e il raddoppio. Sempre generosissimo anche nei ripiegamenti, al punto che diventa collante fondamentale dei reparti nei periodi di sofferenza. Però ci sono anche dei nei, che se verranno eliminati lo renderanno quasi perfetto: sbaglia ancora troppi gol (altre due nitide occasioni, ma accettiamo che sia poco lucido proprio perché corre molto). Sul 2-0 meglio avrebbe fatto a passarla in mezzo (Viviano l'aveva quasi parata), sul 3-2 avversario è entrato molle su Fares, lasciandolo andare al tiro.
BARILLA' 6 - Gioca in precarie condizioni perché c'è bisogno e questo gli fa onore. Tra l'altro si spende bene, e potrebbe anche segnare il 3-0 in acrobazia. Nel finale chiede il cambio, ma incarna sempre positivamente lo spirito della squadra.
GAZZOLA sv - Entra a buoi scappati, avrebbe potuto farlo molto prima con più costrutto.
GERVINHO 5,5 - Una gran traversa, che ha portato al 2-0, poi poco arrosto. Si è mosso più da trequartista che da esterno ma ci saremmo aspettati più patemi per i non irresistibili difensori avversari.
BIABIANY 6,5 - D'Aversa gli ha consegnato Lazzari e lui lo ha circoscritto benissimo, provando in alcune circostanze, come sul 2-0, anche a ripartire. Sempre duttile, adesso ha un'ottima gamba.
All. D'AVERSA 5 - Al netto della vicenda-Baraye, che se i suoi compagni non fossero crollati forse avrebbe anche giocato nel finale, ieri è mancato al momento di rispondere alle varianti del collega avversario. Secondo noi le risorse erano sufficienti per opporsi meglio e il Parma sul campo si è dimostrato più forte della Spal per oltre un'ora: quindi se alla fine ha perso le colpe vanno condivise. Niente di irreparabile, ma un ko memorabile. Paolo Grossi