Via Paradigna: allarme bocconi con i chiodi

Chiara Pozzati

Oliver, un vivace bastardino di tre anni, è stato il primo. Ma chissà quante bestiole rischiano grosso. Le crocchette killer, con chiodo incorporato, hanno fatto capolino in stradello Matilde di Canossa, costola di via Paradigna, proprio lungo il percorso che conduce all’area cani popolatissima.

«È stato surreale: siamo riusciti a toglierli un biscottino che poteva essere fatale, ma ne aveva già ingurgitato un altro». A parlare in un soffio è un’insegnante parmigiana protagonista della passeggiata da incubo andata in scena venerdì sera. Mentre era a spasso con la figlia adolescente, il cagnolino ha mangiato una crocchetta che conteneva un chiodo ricurvo. E purtroppo non era l’unica. Ieri pomeriggio altri due bocconi micidiali sono stati rinvenuti tra il fogliame che orla lo stradello. Evidentemente il raggio d’azione del balordo che ha confezionato le crocchette killer abbraccia l’area che circonda il recinto per i Fido del quartiere.

«Oggi Oliver sta bene, fortunatamente è riuscito a “espellere” il chiodo - prosegue la padrona con sollievo -. Ma la veterinaria si è comunque raccomandata di tenerlo sotto stretta osservazione, gli effetti potrebbero manifestarsi anche più avanti». Il sorriso le sfuma mentre chiama a raccolta gli altri padroni che conosce per avvertirli del pericolo. Un vero e proprio caso che sta mettendo in allarme numerosi residenti.

Gli avvisi del Comune sul ritrovamento delle esche hanno fatto capolino ieri mattina e vigili urbani ed Enpa si sono presentati subito per soccorrere l’insegnante e tentare di «bonificare» la zona: «Purtroppo però non è stato semplice, l’unica consolazione è che la veterinaria dell’Ausl farà denuncia in procura lunedì mattina - dice mentre la comprensibile rabbia ribolle nelle vene -. Intanto però questi maledetti bocconcini, che chissà quanti saranno, rimangono qui e qualunque cane è in pericolo…».

Un altro aspetto particolarmente spinoso della questione è la normativa legata a questi atti criminali: «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) mi sono presentata dai carabinieri per sporgere denuncia - dice la donna - ma sono stata gentilmente invitata a rivolgermi ai vigili urbani. Quando mi sono presentata al comando di via del Taglio, mi hanno detto di andare dai militari. A quel punto non ci ho più visto, anche se devo ammettere che la normativa è tutto fuorché chiara a riguardo».

Purtroppo la pessima esperienza di Oliver, oltre a spaventare, riapre vecchie ferite mai chiuse: «In molti non apprezzano la presenza dell’area cani in questa zona - chiarisce ancora la padrona -. Ogni tanto gettano ossa giù dalle finestre di un condominio, oppure volano insulti pesanti… Ma questa volta è decisamente troppo». Il barbaro attacco del seminatore di esche fa indignare anche altri residenti che non hanno amici a quattro zampe «ma temono per la sorte dei bambini - dice un papà che abita nella vicina via Alpi -. Quello stradello è frequentato anche da piccoli di ogni età, non oso nemmeno pensare a cosa potrebbe accadere nel caso in cui un bimbo trovasse bocconi con i chiodi, avvelenati o chissà cos’altro».