Bassa Est, Torrile c'è. E ora fusione con Colorno?

Chiara De Carli

L’ingresso del Comune di Torrile nell’Unione Bassa Est è argomento di discussione fin dalla campagna elettorale quando i quattro candidati sindaco del Pd avevano dichiarato che l’Unione a 4 era la via auspicata da tutti. Una decisione «già presa» che ha visto uno stop pesante quando tra Colorno, Mezzani e Sorbolo si è fatta strada l’ipotesi di fusione. Unanime la bocciatura del consiglio di Torrile alla fusione a quattro proposta nel gennaio scorso, come appoggiata dalle opposizioni era stata anche la decisione del sindaco Alessandro Fadda di inviare una lettera con la richiesta di ingresso nell’Unione già nel settembre 2015. Arrivati alla stesura dello statuto della nuova realtà comprendente anche il Comune di Torrile, maggioranza e opposizione si sono spaccate e il dibattito in consiglio si è concluso con il voto a favore della maggioranza, l’astensione del consigliere di opposizione Alessandro Rossi e l’astensione del gruppo di minoranza guidato dall’ex sindaco Andrea Rizzoli. A far storcere il naso sono stati diversi dei temi anticipati nella relazione illustrativa: dalla condivisione della polizia municipale ai vantaggi attesi dall’Unione fino alla questione della rappresentatività nel consiglio, visto che il Comune di Torrile, come Colorno, esprimerà quattro consiglieri (tre di maggioranza e uno di minoranza), Mezzani ne avrà cinque e Sorbolo otto. «In quattordici mesi non c’è stata la volontà di indire una riunione in cui discutere - ha detto Rizzoli -. Nello statuto non si parla dei vantaggi attesi per i nostri cittadini, dell’erogazione dei servizi, dei costi di questa Unione ma quello che preoccupa è il peso del nostro Comune nell’Unione: abbiamo meno consiglieri di Mezzani e la metà di Sorbolo. Non bisogna guardare alla quantità delle funzioni erogate ma alla qualità. Uno statuto del genere mette in minoranza la nostra maggioranza su una struttura in cui noi crediamo». «Speravo che questa forma di cooperazione intercomunale fosse discussa» ha aggiunto Rossi. «Questo era il punto cardine del mandato, costruito e condiviso. Non ci stupisce che ci sia stato un tempo lungo perché il processo è stato ponderato e ragionato - ha risposto la capogruppo di maggioranza Cristina Riccardi -. Non si può oggi pensare di rimanere fuori dalle unioni e qualcuno sta facendo il passo successivo: se si è piccoli si fa fatica ad essere considerati interlocutori autorevoli».


  Colorno  

La minoranza insiste: «Adesso la fusione»

L’ingresso di Torrile nell’Unione Bassa Est ha messo tutti d’accordo a Colorno. Il nuovo atto costitutivo e le modifiche allo statuto per l’ingresso di Torrile nell’Unione di Sorbolo, Mezzani e Colorno sono stati approvati con un sì colornese unanime, ma dal consiglio è giunta una richiesta chiara da parte dei due gruppi di opposizione: «Ora si lavori per una fusione con il Comune di Torrile». Il sindaco di Colorno Michela Canova ha presentato le novità: «Finalmente anche Torrile entra in Unione. Si completa l’ambito territoriale ottimale individuato dalla Regione per la Bassa Est». Il nuovo consiglio passa dagli attuali 13 a 21 consiglieri con una ripartizione che tiene conto del numero di funzioni conferite per cui si avranno 8 consiglieri per Sorbolo, 5 per Mezzani e 4 a testa per Colorno e Torrile. I consiglieri in rappresentanza delle opposizioni saranno 4. Ridotta da 20 a 15 mesi la durata del mandato del presidente per consentire ai 4 sindaci di alternarsi alla guida dell’ente. «Il nostro è un voto favorevole condizionato - ha dichiarato Luigi Curti (Colorno Viva) - affinché questo passaggio rappresenti l’avvio di un percorso che porti alla fusione tra Colorno e Torrile, come auspicato dai comunicati del partito socialista dei due paesi, ossia tra un centro ricco di storia, cultura e servizi e un altro centro con un importante tessuto imprenditoriale che già oggi condividono tante cose e che formerebbero il terzo comune della provincia. Se si vorranno prendere altre strade, la nostra opposizione sarà feroce». Poi Stefano Cantoni (Colorno Viva) ha aggiunto: «Il futuro di questo territorio va scritto non secondo le logiche del tenersi una poltrona, ma di pensare nel medio lungo termine al bene dei cittadini». Infine Filippo Allodi (Il Comune che vorrei): «Solo oggi si accoglie la richiesta manifestata da Torrile mesi fa con una delibera che forse non avrebbe dovuto esserci se i sindaci Canova e Azzali avessero mantenuto gli impegni presi per una fusione tra Colorno e Mezzani su diktat mezzanese. Il rischio è di avere un’Unione a tre velocità: una sull’asse Sorbolo-Mezzani, la seconda con i primi due e Colorno e la terza dovuta all’allargamento a Torrile». c.cal.