Borghi nel mirino, il sindaco lo difende - Il sondaggio
Residenza Sant'Ilario nella bufera. Occupata da sabato, la foresteria dell'Ateneo è al centro di una polemica destinata a infiammarsi ancora di più. L'edificio, di proprietà del Demanio, ma concesso in gestione all'Università, è abitato abusivamente da una quarantina di senza tetto (anche famiglie con bambini). A fare discutere è soprattutto il «no allo sgombero coatto» arrivato direttamente dal «padrone di casa», il rettore Loris Borghi, che lunedì ha trattato con i guanti di velluto i nuovi inquilini.
A partire dai commenti postati sul nostro sito (www.gazzettadiparma.it), i pareri contrari fioccano. Ma i giudizi più duri arrivano dai rappresentanti politici di Lega Nord - che arriva a chiedere le dimissioni del rettore - e Forza Italia. Anche il Pd e Parma Unita prendono le distanze dalla «scelta di cedere all'illegalità».
Forza Italia
«Il rettore dell'Università - scrive in una nota Paolo Buzzi a nome di Forza Italia - si sostituisce ai servizi sociali e decide che le famiglie che hanno occupato la residenza Sant'Ilario possono restare lì. A che titolo lo decide? Aiutare le persone in difficoltà è compito dei servizi sociali del Comune, non certo del rettore. Il rettore faccia il suo mestiere, per il quale, tra l'altro, è pagato profumatamente. Se vuole aiutare queste famiglie, lo faccia privatamente. Ad esempio potrebbe rinunciare a parte del suo lauto stipendio - per inciso più alto di quello del rettore della ben più grande Università di Bologna - per destinarlo a chi è in difficoltà. Sarebbe un bellissimo gesto da parte sua. Chi di dovere, e non Borghi, affronti al più presto la situazione di queste famiglie, che verranno aiutate e sostenute, ma rispettando quanto previsto dalla legge». «La residenza Sant'Ilario ha una funzione ben precisa - conclude Buzzi -: ospitare studenti e docenti, persone che pagano tasse e affitti, spesso troppo alti».
Lega Nord
Severo anche il giudizio di Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord e vicepresidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna: «Il rettore non può pensare di disporre dei beni dati in uso all’Ateneo come se fossero suoi. E tanto meno può pensare di infischiarsene delle regole e delle normative, quelle su cui si basa quel sistema che proprio l’Università dovrebbe sostenere e insegnare». «Ma come - riprende Rainieri - il rettore dell’Università decide di togliere degli spazi che avrebbe dovuto usare per i suoi studenti e i suoi docenti e li lascia a disposizione di chi ha scelto di occuparli abusivamente? E’ incredibile. Anche perché gli studenti pagano fior di tasse per frequentare l’Università dalla quale si attendono in cambio non solo un’offerta formativa adeguata, ma anche servizi. Quei servizi che il rettore di fatto nega favorendo l’illegalità e l’abusivismo. L’Università forma gli uomini e le donne di domani. E su che basi? Sull’abusivismo? L’accoglienza va bene, ma se è regolata e se ha un progetto chiaro e preciso. Altrimenti è chiaro che si premieranno sempre i più furbi. Invito il rettore a fare immediatamente dietrofront e a smettere di considerare "cosa sua" quello che suo non è. Altrimenti si dimetta e faccia spazio ad altri».
Parma Unita e Pd
Le posizioni dei capigruppo in consiglio comunale di Parma Unita e Pd, rispettivamente Roberto Ghiretti e Nicola Dall'Olio, sono affini. Entrambi riflettono prima sul grande tema dell'emergenza abitativa, ma, per entrambi, è necessario rispettare le leggi. «L'emergenza abitativa è certamente una questione prioritaria - dice Ghiretti - in un contesto di crisi economica che anche nella nostra città si fa sentire e genera problematiche alle quali siamo chiamati a dare risposte rapide ed efficaci. Questa la premessa necessaria a qualunque riflessione si voglia fare in merito al diffondersi della pratica delle occupazioni abusive a Parma. Ciò detto occorre prima di tutto agire nel rispetto delle leggi. Il fatto che il rettore dia la “benedizione” all'occupazione degli spazi di borgo Tanzi e della residenza S. Ilario è qualcosa che rende sicuramente onore all'uomo, non purtroppo all'amministratore, al quale non compete per altro il compito di occuparsi dell'emergenza abitativa a Parma. Il problema è ormai sotto gli occhi di tutti: dopo la concessione dell'utilizzo degli ex Stimmatini da parte del Comune per cercare di porre termine alle occupazioni di due immobili privati si è aperta, come previsto, una stagione in cui ai servizi sociali ufficiali se ne sono affiancati altri, erogati da non si sa chi. Accanto alla graduatoria ufficiale per il diritto alla casa se ne affianca un'altra secondo la quale basta essere in contatto con qualcuno di questi gruppi di occupanti per risolvere il problema chiavi in mano. È evidente che in questo modo le cose non possono funzionare. Il rettore Borghi vuole dare un contributo per risolvere questo problema? Dia in gestione quegli edifici al Comune di Parma e ne vincoli l'utilizzo per dare alloggio a chi è rimasto senza tetto; evitiamo però iniziative estemporanee».
Dall'Olio attacca il Comune «immobile» e si sofferma su alcune soluzioni possibili: «L'emergenza abitativa è anche noi una priorità. Ci sarebbero risorse che potrebbero essere utilizzate, ma che il Comune però non attiva. Con il Piano casa voluto dal governo Renzi nel 2014, per esempio, una settantina di appartamenti di edilizia sovvenzionata concessi alle forze dell'ordine, potrebbero essere venduti. Gli assegnatari hanno già, in più occasioni, dichiarato l'intenzione di acquistarli, ma il Comune non risponde. Da questa operazione si potrebbero ricavare 6-7 milioni da investire in opere di edilizia pubblica. La Regione sta mettendo a disposizione un centinaio di appartamenti di proprietà dell'Acer e i fondi per la loro sistemazione. Insomma, ci sono le possibilità di aumentare l'offerta, ma il Comune deve agire e fare da garante». E per quanto riguarda la scelta del rettore, Dall'Olio non ha dubbi: «Altri enti si dovrebbero occupare di questi problemi. Non è giusto legittimare comportamenti illegali anche perché in questo modo si fa il male dei più deboli, che automaticamente verranno discriminati. Inoltre legalità e equità vanno sempre rispettate». r.c.
Il sindaco Pizzarotti: «Iniziativa lodevole»
Il mondo politico compatto condanna, solo il sindaco si schiera a spada tratta al fianco del rettore. Sollecitato dal capogruppo di Forza Italia Paolo Buzzi, Federico Pizzarotti ha espresso totale vicinanza di idee con il «capo» dell'Ateneo. «Dichiaro il pieno appoggio alla scelta del rettore Loris Borghi» ha detto senza esitazione.
Il caso della foresteria universitaria occupata approda in Municipio. Durante la seduta del Consiglio comunale di ieri pomeriggio dedicata alla discussione sul bilancio, il consigliere Buzzi ha invitato il primo cittadino a prendere le distanze dalle scelte del rettore e dall'azione illegale degli occupanti: «Invito il sindaco a dichiarare deplorevole la posizione del rettore e l'occupazione abusiva della foresteria dell'Ateneo, una struttura destinata all'accoglienza di studenti e docenti».
Pizzarotti, in un brevissimo intervento, ha lodato Borghi per la sua disponibilità ad accogliere chi ha bisogno. E ha parlato senza mezze misure di «segnale importante, perché viene dall'Università e arriva in una situazione drammatica sul fronte degli alloggi dopo vent'anni di inazione sui piani-casa a vari livelli».