Condizionatore al boss, non agli agenti

«Un condizionatore per il boss e non per gli agenti». è l'accusa che lancia il Sinappe, il sindacato degli agenti di polizia penitenziaria riferendosi al carcere di via Burla. «Nel corso della stagione estiva - si legge in una nota - abbiamo letto gli interventi del garante dei detenuti di Parma e successivamente del garante regionale che hanno sollecitato la direzione dell'istituto ducale a prendere provvedimenti per fronteggiare l'emergenza caldo, a tutela della salute dei detenuti. abbiamo poi appreso da un recente comunicato del garante dei detenuti di Parma che “la direzione del carcere, anche in coordinamento con il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ha attivato misure utili” a raggiungere lo scopo di cui sopra».

«In tempi non sospetti - prosegue il documento - avevamo più volte proposto l'installazione, all'interno delle sezioni detentive, di climatizzatori per fronteggiare i tepori estivi e di impianti di aspirazione per la lotta al fumo passivo, nonchè l'installazione di impianti di climatizzazione nei posti di servizio maggiormente esposti al sole (box passeggi e magazzini detenuti). Con sommo stupore, abbiamo appreso che l'invito del garante di Parma ha ricevuto il giusto ascolto tanto che nel reparto ove è allocato un noto boss mafioso è stato installato un climatizzatore di ultima generazione, mentre, come di consueto, le innumerevoli sollecitazioni sindacali e le relazioni di servizio del personale di polizia penitenziaria non hanno prodotto il medesimo effetto in ordine ai posti di servizio ove, soprattutto in estate, le condizioni lavorative degli addetti diventano davvero improbe».

«Questa è l'ennesima dimostrazione - conclude la nota - di come il benessere del personale di polizia penitenziaria sia troppo spesso un concetto di cui riempirsi la bocca, ma su cui la direzione del carcere non ha mai investito in maniera appropriata, tanto da costringere il sindacato all'adozione di una serie di iniziative, in parte già avviate, per la tutela del bistrattato personale di polizia penitenziaria».