La domenica di Manenti

Marco Bernardini

Ennesima giornata convulsa per il presidente del Parma, Giampietro Manenti, che, però, a differenza di altre occasioni stavolta non si concede a microfoni e taccuini restando rintanato poco meno di un’ora e mezza nel proprio Sky Box fino a lasciare la postazione circa 15’ prima della fine della partita. In tempo utile per ascoltare nitidamente i cori non troppo benevoli, un eufemismo sia ben chiaro, nei suoi confronti da parte dei tifosi in quello che è stato il primo vero “contatto” dopo l’ormai famigerato rischio di linciaggio di venerdì scorso in via Repubblica al termine del poco proficuo confronto col sindaco Pizzarotti. Nel box, al suo fianco, c’era il consulente Fiorenzo Alborghetti che, però, arriva molto prima al Tardini e si intrattiene negli spogliatoi a fine gara per fare i complimenti a squadra e Donadoni, non negando di essersi emozionato per quanto concerne ambiente, prestazione e voler rientrare nei ranghi qualora gli venisse offerta l’opportunità. Ecco, minuto per minuto, le fasi salienti del pomeriggio “caldo” del presidente Manenti.

ORE 15,08

Le indiscrezioni trovano finalmente conferma: Giampietro Manenti, inviso a gran parte della piazza, si presenta comunque allo stadio, controllato a vista dalla Polizia, in qualità di proprietario e presidente del Parma e si infila subito nel box. A godersi la partita e, pure, incassare fin dai primi minuti la contestazione ed i fischi della curva Nord che lo invita a togliere il disturbo: campeggia lo striscione «Manenti vattene» e tra i cori più gettonati anche quello «Manenti dov’è la C3?» sulle note di «Ma il cielo è sempre più blu» di Rino Gaetano già sfoggiato una settimana fa a Collecchio. Lui, imperturbabile, non si scompone e di tanto in tanto si limita a scambiare qualche battuta con i compagni di box. Poco distante, qualche fila più in basso in tribuna d’onore, siede il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, col quale non avrà tempo e modo di incrociarsi.

ORE 15,45

Durante l’intervallo c’è un colloquio fitto con il consulente Fiorenzo Alborghetti che, non più così garantista sulle reali intenzioni di Manenti come nella conferenza di presentazione, attende notizie fresche sul futuro del club. Probabile che i due si mettano d’accordo per incontrarsi nel post-partita lontano da occhi indiscreti.

ORE 16,35

Al 32’ della ripresa Manenti abbandona lo stadio, scuro in volto, e sale direttamente in macchina, non rilasciando alcun genere di commento in merito all’univoca presa di posizione della tifoseria che prende di mira, in misura maggiore, anche Ghirardi e Leonardi.

ORE 17,10

Resta, invece, ben oltre la fine della partita il consulente Fiorenzo Alborghetti, rimasto folgorato dalla prova convincente della squadra. «Tifoseria e giocatori da dieci e lode, sono sceso negli spogliatoi per far i complimenti a Donadoni ed ai ragazzi -confessa Alborghetti- considerando la situazione che stanno vivendo mi sono emozionato e non ho veramente parole nella maniera più assoluta. Mi è sembrato giusto andare da loro e dire quello che pensavo». E proprio per questo motivo non esclude di poter tornare in sella con un ruolo attivo nel tentativo eventuale di salvataggio del Parma, sempre se Manenti deciderà di coinvolgerlo. «Dovrei vederlo tra poco e mi aspetto qualche news in più, se non rispetterà le promesse entro il 19 avrà preso in giro tutti, me per primo. Se mi chiedessero di entrare in campo e dare una mano lo farei immediatamente vista anche la bella prestazione di oggi (ieri per chi legge, ndr)». Una piccola comprensibile bugia visto che Alborghetti avrebbe incontrato Donadoni, spiegandogli il piano di continuità. E garantendo che domani verrebbero pagati gli stipendi. Indiscrezioni non confermate, perché solo i fatti potrebbero convincere tecnico, squadra e tifosi.